di Giovanna Di Rosa #LaProvocazione twitter@gaiaitaliacom #Politica
A Nino Spirlì è bastato sentire il nome di Gino Strada pronunciato da Fabio Fazio, per mancare innanzitutto ai doveri di ospitalità e uscirsene con una risposta che sottintendeva più o meno un: “Si faccia gli affari suoi”. Nel delirio rabbioso che ne è seguito Spirlì è riuscito poi a dire che Strada deve fare il suo lavoro – lo fa da anni e anni, da molto prima che Spirlì fosse miracolato da Salvini – quasi fosse un dipendente della sua segreteria.
Ha poi chiuso, facendo una figuraccia, l’ennesima della sua breve storia politica senza futuro, dicendo che “Ci sono Pronto Soccorso dove il personale sanitario di Emergency non s’è mai visto” che sarebbe come rimproverare a Nino Spirlì di non avere mai usato i suo preziosi sciali per andare da volontario a Kabul a pulire i pavimenti degli Ospedali fondati da Gino Strada.
Finiva così penosamente un intervento che si era mantenuto fino a quel momento su livelli appena accettabili.
(6 dicembre 2020)
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