di G.G. #LaProvocazione twitter@gaiaitaliacom #DPCM
Ora naturalmente, la colpa è tutta di Conte, quel ragazzaccio che ha osato chiudere in casa gli Italiani, e senza chiedere il permesso alla Lega, perché pare che ci sia un virus altamente contagioso. Del resto, non è un endorsement è un fatto, chi fa viene criticato. Chi si lamenta di chi fa e rifiuta di montare sul carro di chi fa per poi potersi lamentare che non lo lasciano fare, riceve meno critiche. E si sente più furbo. Ma sbaglia.
Del resto il povero Conte cosa potrebbe mai fare? Il suo comitato scientifico è sotto il fuoco incrociato degli esperti di televisioni commerciali che gridano due porcate ed ecco messo in discussione il lavoro di tutta una equipe; il popolo italiano è diventato improvvisamente un popolo di virologi che sanno tutto su tutti i virus e quelli che non sono virologi sono infettivologi – con una simile percentuale di infallibili scienziati non si capisce come mai il covid19 continui a circolare e si sente la mancanza di un campionato del mondo di calcio, così che possano tornare ad essere tutti arbitri o allenatori; i Governatori della Regioni e i Sindaci sono sul piede di guerra, e sono così incazzati da pensare che non siano gli stessi, esattamente gli stessi, che durante il primo lockdown sono stati zitti come cadaveri; le cose che Conte ha scritto nel DPCM vengono ripetute fino alla nausea dal maggio scorso, ma sembra si siano scoperte solo oggi. E si potrebbe andare avanti a lungo.
L’unica critica reale che si può muovere a Conte, quella di operare con i DPCM ai limiti della costituzionalità, non gliela muove nessuno perché su quella cosa lì, che pare non interessare a nessuno, non si può speculare politicamente.
(5 novembre 2020)
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