di Daniele Santi #Lopinione twitter@gaiaitaliacom #Coronavirus
Le chiedo scusa per l’ardire, presidente Conte. Lei ce l’ha messa tutta, ma io non ho capito un cazzo. Cercherò di spiegarmi meglio, con tutto il rispetto. Ho già avuto modo di scrivere in altra sede che non voterei né lei né il suo governo nemmeno se questo mi permettesse di vivere per sempre. In quella sede d’articolo devo avere espresso, e non ero ubriaco, che credo sinceramente che Lei sia una ottima persona, animato sinceramente dal desiderio di fare il meglio per gli Italiani in tempi di difficoltà come questi.
Ho capito che posso vedere i miei genitori e la mia famiglia, ma rispettando il distanziamento, usando le mascherine e senza assembramenti famigliari e senza le riunioni famigliari. Non so che famiglia abbia Lei e se siete trecento in famiglia, in ogni caso il fatto di riunirmi con la mia famiglia non indica forse una riunione? E se in famiglia siamo in sei dobbiamo considerarlo assembramento? Con la mascherina cosa devo fare nel malaugurato caso mia madre abbia l’ardire di offrirmi un caffé? Uso la cannuccia? O vado al bar (dal 2 giugno)…
Se sono permessi gli incontri coi famigliari di sangue (mantenendo la distanza) e uno come me ha un compagno da vent’anni, che è la persona che ama anche se non è un legame di sangue, il quale per sfiga vive a Pistoia e io sto tipo a Modena (sono esempi), non ho necessità di vederlo? Son domande, non polemiche.
Se sono un insegnante universitario e mia moglie, o mio marito, insegna al liceo – se a noi insegnanti piace unirci con altri insegnanti – viviamo in una casa di 70 metri quadri con due figli, ad esempio, come pensate possiamo trovare lo spazio per fare gli esami online agli studenti?
Con la pessima qualità delle nostre connessioni internet va ancora peggio, lo sa o no?
Come mai l’unica preoccupazione relativa alla scuola è in quale modo fare gli esami di maturità quando ci sono famiglie con le mani nei capelli perché le scuole riapriranno a settembre e non sanno come occuparsi dei pargoli – distanziamento famigliare, ricorda? mascherine, ricorda? a distanza, ricorda? niente riunioni né assembramenti, ricorda? Insomma, chi dà un’occhiata ai bambini? – cosa devono fare? Lavorare o stare a casa coi figli? E l’esame di maturità è veramente così importante, considerando che sembra più un rito che un esame vero e proprio considerando la qualità di certo insegnamento?
Se poi i 600 euro – che non ho ancora visto, ad esempio – diventeranno 800 e potrà riaverli per due volte con un click, mi sa dire se non riceverò nemmeno quelli, nonostante il click, sa dirmi quanto posso essere sicuro che non riceverò nemmeno gli 800 (o 700, come da dichiarazione di viceministro)?
Insomma, anche leggendo il DPCM, non è proprio che tutto sia comprensibile. Si dice una cosa, ma anche un’altra. Le mascherine obbligatorie perché non sono obbligatorie, ma dovrebbero esserlo? Insomma cosa vogliamo fare? Abbiamo capito che stiamo riaprendo l’Italia mentre l’epidemia esplode in Piemonte o le cifre del Piemonte me le sogno solo io e le leggo male (che è anche possibile, ci vedo sempre meno)?
Sono solo domande, si figuri se sono polemiche. Ma non ho capito un cazzo, nonostante il suo straordinario discorso simil-kennedyano (con la “d”), glielo dico con rispetto, che in futuro eviterei. Insomma, mi dia lumi. E anche due schei, magari.
(27 aprile 2020)
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