di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #Mes
Era il Berlusconi IV con un presidente del Consiglio che cercava in tutti i modi di salvarsi le natiche, sostenuto in questo dalla Ministra Giorgia Meloni e dal relatore leghista Giorgetti, che è lo stesso che sta lì con il Tribuno Salvini, anche lui – Salvini – era già in quella Lega che adesso sbraita di tutto insieme Fratelli d’Italia.
C’era una composizione interessante nel Berlusconi IV, interessante per coloro che ci accusano di essere fascisti, poi grillini, poi comunisti, poi venduti. Così a loro e vostro beneficio, ve ne forniamo la lista:
- Bossi ministro per le Riforme
- Meloni ministra per la Gioventù
- Calderoli ministro per la Semplificazione
- Nitto Palma ministro per la Giustizia dal 27 luglio 2011
- La Russa ministro della Difesa
- Tremonti ministro per l’Economia
- Gelmini ministro per l’Università.
Fu un governo di geniali personalità fu quello che portò al governo tecnico successivo che diede vita alle grida sovraniste di una personalità come Meloni e di un partito di incapaci come la Lega di Salvini, protagonista con la giunta della Lombardia, in questi terribili giorni di epidemia, di errori grossolani.
La decisione del Berlusconi IV fu dettata da opportunismo politico, detto della canna del gas, e non ci pensò due volte a mettere nei casini tutti i governi successivi con la storia del Mes, perché quella storia era funzionale alla necessità ad uscire con la massima dignità possibile dalla situazione impossibile che quello stesso Berlusconi aveva creato con le sue promesse miracolistiche del milione di posti di lavoro e del nuovo miracolo italiano, quello che beneficiò le sue aziende prima di tutte le altre. La decisione del 3 agosto 2011 – con Giorgia Meloni che era Ministra di quel governo, non sarà mai ripetuto cont roppa enfasi, fece seguito al Consiglio Europeo del 25 marzo 2011 dove sve si erano gettate le basi per la firma del Mes.
Ciò che il governo Berlusconi – con Meloni, Giorgetti e tutta la Lega presenti – ratificò con la sua firma fu, citiamo Repubblica, “il disegno di legge per la ratifica della decisione del Consiglio Europeo 2011/199/Ue, che modifica l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento della Ue relativamente a un meccanismo di stabilità (Esm – European Stability Mechanism), nei Paesi in cui la moneta è l’euro. Obiettivo della Decisione è far sì che tutti gli Stati dell’Eurozona possano istituire, se necessario, un meccanismo che renderà possibile affrontare situazioni di rischio per la stabilità finanziaria dell’intera area dell’Euro”.
Ci vuole davvero una gran faccia tosta ad accusare Giuseppe Conte di menzogne con un passato politico di questo tipo, dopo avere fatto parte del più disastroso governo della storia d’Italia, incapace di uscire dalle paludi di una crisi che aveva contribuito a creare ed essersi convertiti ad un sovranismo opportunista funzionale solo alla propria carriera politica. Proprio una gran faccia tosta, ci vuole…
(11 aprile 2020)
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