di Giancarlo Grassi #giallorosa twitter@gaiaitaliacom #Politica
I giorni scorsi c’hanno presentato una delle foto pre-elettorali che ricorderemo con più divertimento: in fila perfetta, nei loro abiti e sorrisi istituzionali e nella loro infantile inconsapevolezza i leader della coalizione nata morta, presidente Conte included, si presentavano a dire agli umbri che non li avrebbero votati, “ecco, guardateci, siamo proprio quello che pensate. Per favore votate Salvini”…
Certo che non hanno detto così, ma il trittico Speranza-Zingaretti-Di Maio, con Conte al seguito, le dichiarazioni precedenti del segretario di LeU, uno che perde un punto percentuale ogni volta che apre bocca, la sua inutile e devastante presenza all’interno del governo, le espressioni stesse dei quattro dell’ave maria, erano segno evidente del disastro elettorale al quale sarebbero andati incontro.
E loro, con l’inconsapevolezza dei grandi uomini [sic] sono andati al macello – Di Maio incontro a morte certa, il suo partito è precipitato al 7,4%, sta ancora sotto la tenda ad ossigeno – stavano lì. Come se non conoscessero gli Italiani, la loro acriticità, la loro incapacità di andare oltre la violenza del grido che non dice nulla, ma che alle loro orecchie nulla deve dire, perché a loro importa il grido.
Un funerale di lusso per una coalizione nata morta. Ecco cosa rappresenta la foto che ci permettiamo di regalarvi. Questa sinistra [sic] ha una sola scelta: pregare tutti i santi affinché un clamoroso colpo di culo faccia apparire un Sanchez qualsiasi che faccia piazza pulita del vecchiume putrefatto che circonda il partito e tornare all’antico. Alla sinistra che faceva politiche di sinistra, non una coalizione che si definisce progressista ed è più conservatrice della Lega.
(28 ottobre 2019)
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