di G.G. #Politica twitter@gaiaitaliacom #Governo
Mentre il governo giallorosa, per via del bianco di Italia Viva di Renzi, già tacciata come la nuova Balena Bianca (o Democrazia Cristiana per chi è nato dopo la sua morte), gongola perché saranno evitate le clausole di salvaguardia di quest’anno – anche se dall’UE non arrivano poi notizie che fanno schiantare dal ridere, diciamo, e questo nonostante Gentiloni – anche se non si sa esattamente come, anche se Conte non dice niente, se Di Maio dice troppo e al solito gridano tutti, l’atteggiamento è di scampato pericolo e di nuovi salvatori della patria.
Succede però che al contrario dell’Italia e dei suoi politici, la matematica funziona, e gli impegni presi ti presentano il conto: quindi è bene sapere che se ci si è salvati da 11 miliardi quest’anno (e ancora non sappiamo come), c’è un’altra clausola di salvaguardia da 28 miliardi da disinnescare ad ottobre 2020, e ce ne sarà un’altra da 24 miliardi ad ottobre 2021. Insomma, un governo di sminatori più che politici, che dovranno fare più di un miracolo per trovare soldi che non ci sono dove non soltanto non ce ne sono, ma nemmeno se ne fanno. Perché l’economia italiana, o nuovi geni del governo giallorosa ché non c’erano bastati quelli del governo gialloverde, non si muove, è ferma, non si schioda, non cresce, non investe, anzi dismette.
Delle clausole di salvaguardia del 2020 e del 2021 naturalmente non parla nessuno: non ne parlano i 5stelle, non ne parla Zingaretti, non ne parla Renzi. Nessuno ne parla.
Una cosa per volta, direte voi. E c’avete ragione, ma se si spreca fiato per gridare ai miracoli che non esistono sarebbe tanto più utile, anche alla politica e ai partiti, dire le cose come stanno parlando proprio di ciò che c’è da fare e non di quello che si è fatto senza averlo nemmeno terminato. Se a questo aggiungiamo che della parola sviluppo, e del come provocare quello sviluppo del quale il paese ha disperatamente bisogno, nemmeno si sussurra, capirete che non è più il colore politico, ma è un’intera classe dirigente che s’è più o meno bevuta il cervello.
(4 ottobre 2019)
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