di Paolo M. Minciotti #LGBTI twitter@gaiaitaliacom #Politica
Come ha scritto qualcuno di molto più autorevole di noi la battaglia di oggi è di nuovo quella tra fascisti disposti a tutto e coloro che fascisti non lo saranno mai. Mai. Il PD della normalizzazione zingarettiana ha la grande missione di difendere i diritti di tutti e a tutti i costi se non vuole venire travolto definitivamente dall’ondata neofascista che il governo del cambiamento ha definitivamente sdoganato lasciandola libera di indondare le piazze d’Italia.
Al PD della normalizzazione zingarettiana è richiesto un’enorme sforzo di coraggio: quel coraggio che, quel democristiano di Renzi a parte e non lo scriviamo da filorenziani, non ha mai avuto. E’ il coraggio richiesto a chi deve scegliere se difendere i diritti di tutti a tutti i costi – e le grida dei nuovi Landini della CGIL con la bandiera rossa e le tessere gialloverdi servono a poco, così come a poco sono serviti gli immobilismi dell’orribile Camusso – o continuare a spingersi fin dove si crede di potere, normalmente poco oltre la soglia della porta di casa.
Il PD della normalizzazione zingarettiana avrà un grande tributo da pagare a chi lo ha sostenuto, in termini di poltrone parlamentari, così che prima che quel nefasto momento avvenga e si ricomponga tutta la parte ex comunista cui il fiorentino dava tanto fastidio – che è quella parte che ha preso per il culo coloro che volevano avere pari diritti per una ventina d’anni – Zingaretti avrà tutto il tempo di dimostrare ciò che vale al di là della piacioneria buonaria, della nuova sede dalle parti della Tiburtina e del lavoro sul web che non sa nemmeno lui come farlo (un consiglio, segretario, non lo affidi a Geloni).
L’occasione c’è ed è vicinissima: è l’orrendo appuntamento che l’iperdestra mondiale americana che la Lega ha prontamente sposato – perché al ministro dell’Interno e ai suoi fan le destre autoritarie , intolleranti e divisive piacciono molto, e se le allea dal Grand Canyon ad oltre i monti Urali – e che si terrà a Verona tra meno di una settimana presumendo di parlare di famiglia [sic]. Contro quella gente lì (ci sarebbero finanziamenti di quell’iperdestra lì dietro l’approvazione delle orrende leggi contro le persone omosessuali in Africa), non c’è ragionamento che tenga. Occorre fare politica nella piazze, per le strade, nelle sezioni, rispolverare il concetto di uguaglianza declinandolo come si deve. Tra questi fautori di un nuovo medioevo e l’Isis retto dalla teocrazia iraniana non c’è nessuna differenza: l’unica possibile sta nell’opposizione che a quel progetto tecoratico si decide di fare, nei modi, nei linguaggi, nella decisione dell’agire politico.
La difesa dei diritti di tutti a qualsiasi costo sarà anche, se sposata, l’occasione per i parlamentini delle associazioni LGBTI di questo paese di uscire dal loro cortiluccio con corte e decidere, una buona volta, di iniziare a parlare un linguaggio che sia comprensibile a tutti i cittadini, unendosi sotto una bandiera politica comune ed imparare – guardino alla Spagna – che cosa significa fare politica con la politica per il raggiungimento di obbiettivi politici che vadano al di là di un Gay Pride annuale di cui certe destre fanno strami con commenti tipo “Ai Gay Pride si leccano nudi” [cit. Giorgia Meloni].
L’attacco del neofascismo globale di matrice religiosa alle libertà individuali di donne, persone omosessuali e di tutte le persone libere che liberamente hanno lottato per una società che rispettasse i diritti individuali delle donne e di tutti, poggia sulle medesime basi teocratiche sulle quale è costruita l’orrenda dittatura iraniana che si copre di crimini disumani. E’ un medievale mondo al maschile dove anche le donne diventano uome e sposano il patriarcato più nazifascista e liberticida.
Zingaretti si muova, parli e lanci proposte. E’ già molto tardi.
(24 marzo 2019)
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