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La politica come Vendetta

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di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #pentaleghismo

 

 

Erano tempi non sospetti, era il 2013, quando pubblicavamo questo articolo.

Il disastro palesato dai risultati elettorali del 4 marzo 2018 si vedeva arrivare con chiarezza, ma i governi di allora erano alle prese con un paese all’uscita di una crisi lunghissima e devastante, e con la loro insulsa ed insopportabile arroganza non potevano vedere cosa sarebbe successo. Renzi danzava leggero, e faceva anche cose intelligenti nonostante avesse il suo partito contro, ed anche la sua inevitabile caduta era prevedibile.

Era già nata la politica della Vendetta (nella foto un fotogramma del film V for Vendetta), la vendetta degli onesti [sic] che si fanno rimborsare un sacco di soldi per il taxi, e i ladri sono gli altri, quelli che nella narrazione dei vendicatori non hanno mai fatto un cazzo in vita loro, sono usurpatori e stanno dove stanno per connivenze politiche. Sono quelli che nomineranno Lino Banfi rappresentante italiano all’UNESCO. Lo schifo era già visibile, ma nessuno se ne accorgeva né tantomeno pensava che sarebbe andata peggio.

Ma le cose erano lì, bastava vederle. E parlavano di rimborsi elettorali mai consegnati, bonifici taroccati, uso di photoshop per cambiare l’aspetto delle contabili, appartamenti da 8-9mila euro, rimborsi per spese di alloggio per 7mila euro ad agosto, quando il Parlamento non lavora;  centinaia di migliaia di euro di rimborsi mal certificati a suon di scontrini e sommari totalifirme false per convalidare liste elettorali, fidanzati che “rubano” il denaro dei rimborsi a deputate e soprattutto, la peggiore classe politica dal 1947 ad oggi: Sindache e Sindaci che hanno devastato le città che governano con la stessa leggerezza con la quale raccontavano che le avrebbero miracolate.

La vendetta del Cittadino aveva come base programmatica l’andare ad occupare i posti che erano stati occupati da altri, dai nemici, dai corrotti, dai politici, dai colti, da coloro che hanno studiato e sanno cosa dicono e cosa fanno per sostituirli con ignoranti cialtroni maniponabili, che non sanno fare di conto, che non sanno scrivere né parlare, che non sanno dove hanno le natiche né che cosa ne faranno, ma che sono abilissimi nel dare la colpa agli altri, loro che non hanno mai fatto nulla, e a preparare falsi scoop e false fotografie per screditare gli avversari: cioè tutti coloro che non la pensano come loro.

Sul carro della vendetta del Cittadino sono poi saliti gli altri: quelli che a livello locale governano anche in modo sensato, senza che in campagna elettorale avessero detto una parola sull’orrenda alleanza fasciorazzista che avrebbero formato con quelli della coerenza e dell’onestà [sic]. Quando lo abbiamo scritto, nel giugno del 2016, che tra due partiti dell’attuale maggioranza ci sarebbe stata un’allenza di governo, ci hanno sputato addosso.

E’ dura avere ragione. Quasi come avere torto.

Con quell’alleanza è partita la seconda fase della vendetta del Cittadino, quella che si basa sull’odio per l’Altro, chiunque l’Altro sia e che si concentra soprattutto su coloro che manifestano, anche loro malgrado, una differenza. La “vendetta del Cittadino – seconda parte” vede così i grandi statisti del post da social concentrarsi su migranti, omosessuali ed oppositori, nemici da distruggere semplicemente perché potenziali oppositori e soprattutto non-persone essendo che il nuovo potere fasciorazzista non ne riconosce lo status giuridico essendo, questi, altro da loro.

Una folla plaudente ed ignorante, caustica e incolta, incollerita e viscida, vigliacca e vendicativa, immobile perché incapace ed impreparata, plaude e gode della vendetta in atto.

E’ la politica come Vendetta. L’hanno già praticata cento anni fa in Germania e abbiamo visto dove ha portato, complice un popolo accecato dall’odio che cova nelle sue viscere. Oggi viviamo una società dove si pensa di avere fatto tutto il possibile perché si sono scritti quattro concetti infantili e sgrammaticati su un social e qualche demente c’ha messo un “mi piace”. Tutto il resto è lontano.

State a vedere.

 





 

(25 gennaio 2019)

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