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Iniziate le riprese del film su Mario Mieli del regista bolognese Andrea Adriatico

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di Redazione #Bologna twitter@gaiaitaiacomlo #MarioMieli

 

 

Sono iniziate lunedì 20 agosto a Milano le riprese di Gli Anni Amari, il nuovo film di Andrea Adriatico prodotto da L’Altra Cinemare con Rai Cinema, in collaborazione con Pavarotti International 23 srl, Emilia-Romagna Film Commission e Apulia Film Commission, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema. Scritto da Grazia Verasani (“Quo vadis, baby?”), Andrea Adriatico e Stefano Casi, il film ripercorre la vita e i luoghi di Mario Mieli, intellettuale, attivista, scrittore e artista di grande rilievo nell’Italia degli anni Settanta, tra i fondatori del movimento omosessuale nostrano.

Le prime due settimane di riprese saranno concentrate nella capitale lombarda, dove Mario è nato e ha trascorso gran parte della sua vita: dagli studi al Liceo Parini e alla Facoltà di Filosofia presso l’Università Statale fino al celebre festival del proletariato giovanile organizzato dalla rivista “Re Nudo” al Parco Lambro, passando per siti iconici quali la Fontana delle Quattro Stagioni e piazza Duomo. La troupe seguirà poi i passi di Mario nelle città di Sanremo, Lecce e Bologna, per concludere infine le riprese a Londra – laddove Mario non solo ha vissuto ma, soprattutto, ha conosciuto l’attivismo omosessuale inglese nella sua fase più fiorente, negli anni immediatamente successivi ai moti statunitensi di Stonewall.

Un viaggio attraverso l’Italia (e non solo) per riscoprire i luoghi protagonisti dell’impeto e dello spirito rivoluzionari degli anni Settanta. Uno sguardo a un passato prossimo per ritrovare, oggi, le nostre radici.

L’esordiente Nicola Di Benedetto è Mario Mieli nel film di Andrea Adriatico

Quali sono gli anni amari? La contestazione politica e sociale, l’emancipazione femminile e sessuale, le droghe psichedeliche, la musica dei Led Zeppelin e dei Queen. Un’intera generazione che fa sentire la propria voce nelle strade, nelle piazze e nei giornali, le rivendicazioni di neri, donne e omosessuali. Ma anche gli anni di piombo, l’uccisione di Pier Paolo Pasolini e di Francesco Lorusso, il sequestro di Aldo Moro. È un decennio fervido di illusioni e disillusioni che il regista Andrea Adriatico indaga e ricostruisce attraverso le vicende di uno dei leader più carismatici del movimento omosessuale italiano. Così Gli Anni Amari ricuce alcuni momenti della vita personale e pubblica di Mario Mieli, interpretato dal giovane Nicola Di Benedetto al suo debutto cinematografico.

Nato nel 1952 a Milano e morto tragicamente suicida nel 1983, prima dei trentun anni, Mario Mieli fu intellettuale, scrittore, attivista, performer, provocatore, ma soprattutto pensatore e innovatore dimenticato. Figlio di genitori benestanti e penultimo di sette figli, tra cui Giulio (Lorenzo Balducci), vive una vita intera in conflitto con il padre Walter (Antonio Catania) e la madre Liderica (Sandra Ceccarelli).

La pellicola ne segue i passi a partire dall’adolescenza al liceo classico Giuseppe Parini di Milano. La gioventù e la vita notturna sfrenata nella “Fossa dei Leoni” a parco Sempione e nei locali gay milanesi, quando ancora omosessualità era sinonimo di disturbo mentale; il viaggio a Londra e l’incontro fondamentale con l’attivismo inglese del Gay Liberation Front; il ritorno in patria e la fondazione del “Fuori!”, prima associazione del movimento di liberazione omosessuale italiano, e dei “Collettivi Omosessuali Milanesi”; la pubblicazione del saggio Elementi di critica omosessuale; la popolarità mediatica ma anche le turbe mentali.

Mario Mieli

“Non è il semplice racconto ardimentoso di una stagione di lotta per i diritti LGBT” scrive il regista, “c’è lo sguardo su un ragazzo insofferente all’omologazione, sia quella – come avrebbe detto lui – “eteronormativa”, sia quella di un movimento omosessuale che dopo i primi atti rivoluzionari cercava forme di normalizzazione”.

E in questo sguardo umano, nel tentativo della macchina da presa di entrare nella mente geniale di Mieli si colloca l’intensa e sofferta storia d’amore con il giovanissimo Umberto Pasti, futuro scrittore e botanico (Tobia De Angelis, tra i protagonisti della serie tv Tutto può succedere e attore nell’ultimo film di Ligabue, Made in Italy). Andrea Adriatico (L’Aquila, 1966) è regista teatrale e cinematografico, giornalista professionista, architetto ed è stato docente alla sezione cinema del Dams di Bologna. Da anni lavora nel teatro, qualificandosi tra i registi teatrali più singolari della generazione degli anni ‘90. A Bologna ha fondato nel 1993 il Centro Internazionale Teatri di Vita.

 





 

(21 agosto 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 


 

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