di Giancarlo Grassi #Lavoro twitter@gaiaitaliacom #Politica
Il lavoro è come Di Maio, se puoi lo eviti. A questo doveva servire l’impossibile reddito di cittadinanza che è stato uno dei cavalli di battaglia elettorali del pentaleghismo e del quale reddito non si vede traccia. Il reddito di cittadinanza è, per ora, soltanto lo stipendio da parlamentare degli eletti del M5S, pagato con soldi pubblici i quali soldi pubblici, attraverso il famoso contratto con la casa madre ed il versamento di parte di quello stipendio nelle sue fameliche casse, permetterà a chi è contro i privilegi vissuti con soldi pubblici di riempirsi le casse con soldi pubblici presi dagli stipendi dei parlamentari del M5S pagati con soldi pubblici.
La più straordinaria presa per il culo della storia repubblicana.
Il ministro del livore, che regge un superministero che taglierebbe le gambe a uno che sappia cosa fa e che almeno uno straccio di lavoro lo abbia avuto, gira l’Italia dicendo tutto ed il contrario di tutto, straparla di disoccupati e non conosce la differenza tra chi un lavoro non ce l’ha perché lo ha perso e chi invece il lavoro non ce l’ha mai avuto perché non lo trova, non lo vuole, o passa il tempo attaccato a una tastiera trollando chi ha un pensiero.
All’uopo si è inventato una soluzione straordinaria che, sono parole sue, non è il “dare soldi a qualcuno per starsene sul divano. Ma è dire con franchezza: hai perso il lavoro ora ti è richiesto un percorso per riqualificarti ed essere reinserito in nuovi settori”: lodevole.
Poi la proposta che scuote l’universo conosciuto: “Dai al tuo sindaco ogni settimana 8 ore lavorative gratuite di pubblica utilità”.
Viene immediatamente in mente un soccorso non detto a Virginia Raggi, chissà perché, ma è certamente frutto della nostra fantasia malata. La stessa fantasia malata potrebbe pensare, se non fosse dentro il cranio di un pazzo antipentastellume, che il reddito di cittadinanza abbia cambiato natura. Non denaro perché sei nato e ne hai diritto, ma denaro – quel soldo pubblico di cui sopra – se fai il bravo. Se, cioè, presti otto ore del tuo tempo a ripulire, ad esempio, Roma perché i tuoi Sindaci non sono in grado di farlo. Tu dai una cosa a me io do una cosa a te.
Che bello.
A proposito di reddito di cittadinza sotto ricatto riteniamo utile, prendendo in prestito una tabella interessante pubblicata dall’Huffington Post, ricordare che esiste una cosa chiamata Naspi.
La Naspi è, per i conti dello Stato, molto più conveniente del reddito di cittadinanza del ministro del Livore. Ed in più ha un vantaggio: è già attiva. E per essere utilizzata non ha bisogno di essere inserita in un decreto “Dignità” [sic] che non si sa quando e se vedrà la luce.
Perché a forza di andare in giro per televisioni e convegni poi per governare, come insegna Virginia Raggi, tempo non ne rimane.
(28 giugno 2018)
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