di Redazione #Venezia twitter@gaiaitaliacomlo #centrisociali
Il fastidioso snobismo dei veneziani che rifiutano chi dà loro da mangiare, nel senso di chi porta soldi alla città (e non discutiamo della validità delle misure prese per limitare l’accesso dei turisti, ma dei toni e dei modi), si sono scontrati stamane con l’insofferenza dei centri sociali verso tutto ciò che è regolamentato. Gli attivisti, al grido di “servono case e non check-point”, hanno divelto uno dei tornelli posti ai piedi del ponte di Calatrava – sì, proprio quello scivolosissimo quando piove, perché lo snobismo è una cosa e il fare le cose con intelligenza è un’altra, ed hanno spostato il tornello divelto su piazza Roma coprendolo, scrive Repubblica, con uno striscione sul quale campeggia lo slogan “Venezia non è una riserva, non siamo in via di estinzione”.
Il quotidiano Repubblica pubblica anche un video dove si vedono gli attivisti gridare slogan contro la trasformazione di Venezia in una specie di insulso museo per privilegiati con prezzi inaffrontabili e regole da “morte di venezia”.
(29 aprile 2018)
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