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#Giustappunto di Vittorio Lussana: l’Isolamento delle brave persone

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di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@gaiaitaliacom #vaticano

 

 

A suo modo, papa Bergoglio è fortunato: stava già ‘strisciando’, infatti, tra i miasmi della nostra società, una critica neoreazionaria tesa a disegnarlo come il solo e unico leader della sinistra umanitaria rimasto in campo, oppure in quanto traditore che starebbe consegnando i cattolici al dominio egemonico delle culture relativiste. Ma proprio sul più ‘bello’, a rovinare la ‘messinscena’ è saltata fuori la ‘grana’ dei vescovi cileni, colpevoli di aver commesso gravi abusi sessuali sui minori. Papa Francesco sarà anche un amico dei relativisti, ma di certo non è un ‘porco’ come certi integristi ortodossi, solo apparentemente ‘tutti d’un pezzo’. Il vero conflitto in atto è tutto qui: destra e sinistra non esistono più, bensì ci sono, da una parte, i cosiddetti ‘relativisti’, accompagnati da qualche cattolico di buon cuore, i quali hanno compreso di cosa si sta parlando veramente in un mondo ormai divenuto ‘tutto scemo’, che adesso si è anche messo in testa di scatenare una guerra apocalittica; dall’altra, sono schierati i ‘mistico-trascendenti’, che invece del perdono religioso meriterebbero di finire tutti quanti in ‘gattabuia’, così almeno la finiamo con questa ‘stronzata’ del relativismo sincretico.

Un discorso, signori cari, che si chiude esattamente qui, poiché non c’è nient’altro da dire.

Un conservatorismo grottesco e reazionario, che continua a generare menzogne scaraventando ogni argomento in un unico ‘calderone’, senza distinzione alcuna, perdendo per strada l’unico valore rimasto delle credenze e delle fedi di tutto il mondo: la loro essenzialità filosofico-culturale. Per dirla con il popolo di Roma, i cattolici integralisti “fanno come gli antichi, che mangiavano le bucce e gettavano i fichi”. Fotografia più precisa non vi potrebbe essere, all’interno di un conflitto ‘sordo’, in cui tutto ciò che viene definitivo ‘relativo’ non è altro che l’autoritratto della ‘segmentazione’ psicologica e culturale di chi determinati princìpi e valori è solito calpestarli ogni giorno. Il vero problema di Papa Francesco non è di natura dottrinaria, bensì pratico-materiale, poiché si ritrova alla guida di una Chiesa ormai allo sbando, che gli deposita quotidianamente sulla scrivania una serie innumerevole di ‘grane’ di cui è costretto a vergognarsi. Bergoglio è solamente un brav’uomo. E, come ormai ben sappiamo, le brave persone vengono sempre e regolarmente isolate, poiché rifiutano di adeguarsi alle ipocrisie delle ‘mistiche assolute’, quelle che pretendono di inglobare al proprio interno ogni cosa insieme al suo esatto contrario. Una mescolanza tra menzogna e verità paragonabile a un cassonetto stracolmo d’immondizia ‘puzzolente’, rappresentativo della condizioni in cui si è ridotto il clero cattolico in molte parti del mondo.

 




 

(12 aprile 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

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