di Giovanna Di Rosa #manipolazione twitter@gaiaitaliacom #gabanelli
La povera eurodeputata del M5S che ha avuto l’ardire di manipolare un video di Milena Gabanelli togliendone le parti critiche per avvallare la tesi della sostenibilità del reddito di cittadinanza, rispetto al quale addirittura il suo capo supremo Luigi Di Maio si è già espresso con un “ci vorranno un paio d’anni”, non si ricordava di andare a toccare una delle icone del M5S della prima ora, che nel 2013 voleva Milena Gabanelli addirittura presidente della Repubblica. Gabanelli è una che sa riderci su, alle stupidaggini, e aveva detto “No, grazie”, ma quando si tocca la sua professionalità Gabanelli non ci pensa due volte e scende in campo. “Si chiama manipolazione ed è scorretta”, ha reso noto. Guardate il video di seguito.
Del video postato dalla geniale deputata del M5S a Bruxelles – pubblicato su Facebook che ha un concetto assai personale delle fake news bloccando chi cerca di dire la verità (come noi) e lasciando che balle e video taroccati vadano in giro – ci sono state più di novantamila condivisioni e numerosissima indignate reazioni, come vedete più in basso.
La deputata grillina ha infatti pubblicato un video dal quale si evinceva che Gabanelli criticasse soltanto le proposte relative al reddito ci cittadinanza di Forza Italia e PD, lasciando intendere che le uniche praticabili fossero quelle del movimento che l’ha eletta. Non è così. Perché se le balle hanno le gambe corte, quelle a 5Stelle le hanno cortissime.
ONESTÀ e TRASPARENZA…😡 #M5Sbuffonihttps://t.co/p7Z3XqSE1W
— Eugenio Cardi 🇮🇹 🇪🇺 (@EugenioCardi) 20 marzo 2018
Perché siamo al novecentomilonesimo posto della libertà di stampa… https://t.co/M7fdM2RQkV via @nextquotidiano
— Luca Bottura (@bravimabasta) 20 marzo 2018
#M5s e il video taroccato di Milena #Gabanelli. Che ora risponde: “Dal video sono sparite le parti critiche: si chiama manipolazione ed è scorretta”
https://t.co/xcnrJF5n80— Il Foglio (@ilfoglio_it) 20 marzo 2018
Un altro pessimo esempio di orribile politica che arriva dal M5S proprio mentre il capetto Casaleggio si fa bello con il Financial Times come se capisse di finanza e fosse un rivoluzionario, mentre invece è solo un piccolo borghese che sta abbastanza a destra da essere credibile per gli elettori delusi da Lega e Forza Italia e per attirare i fascistelli alla Casapound che non vogliono spingersi così in là, promettendo di rivoltare l’Italia come un calzino come i suoi incompetenti esponenti stanno facendo con Roma, Torino e Livorno, sorretto da Luigi Di Maio che si sgola per far credere a chi li ha votati di avere in mano le chiavi del gioco.
Il governicchio che si prepara durerà un anno. Se va bene. Ed il M5S sarà la prima vittima dell’ecatombe politica che ne seguirà. Deliri sulla democrazia del web – un tempismo straordinario quello di Casaleggio, no? Fa improvvide dichiarazioni sulla democrazia del web proprio mentre crolla la credibilità di Facebook, perché su quella dei suoi portali non si può spendere nemmeno una virgola – servono a poco.
(21 marzo 2018)
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