di G.G. #Libri twitter@gaiaitaliacom #Scritture
Se qualcuno si aspetta da questo libro una specie di operazione nostalgica e vetero-qualcosa, sappia che si sbaglia. Il libro “Al Lavoro e alla Lotta. Le parole del PCI”, scritto da Franca Chiaromonte e dall’ex parlamentare Fulvia Bandoli è un excursus culturale intelligente e utile che percorrendo la storia del PCI attraverso il linguaggio, si riappropria del corpo del partito e della sua storia e la snocciola grazie ad un glossario in ordine alfabetico, tutt’altro che noioso, che ci restituisce una inaspettata attualità del linguaggio che di quel corpo era espressione. Tutto, ma non la nostalgia. Piuttosto le parole dell’azione, le parole della politica e del confronto all’interno del PCI e del suo agire.
Al contrario un libro molto interessante che parla della nostra storia, anche di quella di chi comunista non è mai stato, di ciò che di veramente importante nella storia del più grande partito comunista dell’Occidente: la sua gente, e che regala ancora oggi spunti di riflessione a chi la politica oltre ad averla vissuta continua ad agirla al di là della sua collocazione personale.
Un libro che dovrebbe far riflettere profondamente coloro che si sentono così a sinistra da distruggere tutto ciò che la sinistra chiamata PCI ha fatto di buono. Che non è stato affatto poco.
Del resto è proprio la quarta di copertina a parlarci della consapevolezza che il PCI è un’esperienza conclusa grazie a piccoli dettagli come “quando passando da via Botteghe Oscure, al piano terra adesso ci trovi un supermercato”. Il libro, scritto come dicevamo da Franca Chiaromonte e Fulvia Bandoli, è in libreria per i tipi di Harpo Editore.
(29 dicembre 2017)
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