di Giovanna Di Rosa, twitter@gaiaitaliacom
L’attacco alla piattaforma Rousseau potrebbe essere stata la causa scatenante della decisione del M5S di rendere noto coi fatti, ed era ora, che è giunto il momento di dire “basta!” alla farsa della democrazia. I Diarchi hanno detto “Stop” alle votazioni online. O meglio le hanno messe in stand by. Però hanno fatto uscire un comunicato stampa dove parlano di vitalizi (che da questo mese prenderanno anche loro), perché bisogna pur confondere le acque ed evitare che l’attenzione si soffermi troppo su ciò che non fanno.
Basta con la narrazione dell’uno vale uno, della democrazia diretta, delle votazioni online, dei 25mila elettori che nessuno ha mai potuto controllare fossero tali e basta ai candidati sindaci scelti con 22 voti e poi sbugiardati dai padroni del Movimento. Basta. Il M5S ha detto basta alla bugia della democrazia diretta: stop al voto online. Basta. Finito. Stop. Finish. Se acabó. Safi. Chi comanda si sa. Scegliamo noi. Chi governa si capisce, ma non si dice. Diciamo che si vede. E sono sempre gli stessi a scegliere.
Così nel giorno in cui il capogruppo Paolo Ferrara a Roma se la prende col fuoriuscito Paolo Pace che gli risponde per le rime, assistiamo finalmente al mostrarsi del vero volto del movimento antidemocratico e verticista messo in piedi dalla premiata ditta Grillo&Casaleggio che da tempo immemore, per un blog che votava anche sulle flatulenze delle libellule, dal 2 agosto non propone una votazione online diretta al popolo del web. Non è che loro hanno dichiarato ufficialmente che rinunceranno alle votazioni online e che hanno paura che il loro candidato premier in pectore venga sfanculato dalla plebe, questo ce lo siamo inventati noi che siamo cattiva stampa al servizio del potere, o al servizio di renzi, o al servizio del PD. Come volete voi, tanto ce ne dicono di tutti i colori.
Dunque presto assisteremo alla dichiarazione della definitiva morte della narrazione della democrazia del web? Non succederà mai. Se succedesse, dovrebbero poi prendersi la responsabilità di ciò che hanno detto o scritto e Virginia Raggi a Roma, così come Chiara Appendino a Torino, per non parlare del Sindaco della Casa Abusiva e di Luigi Di Maio che appoggia gli abusivisti (mal gliene incolse, visto il recente terremoto che ha sbriciolato case di sabbia), stanno lì a dimostrare che questi signori le responsabilità non sanno nemmeno dove stanno di casa.
Meglio sospendere le cose per cautela, ché dopo gli hackeraggi a Rousseau non si sa mai. Tutto quello che raccontano gli anti-M5S sono balle inventate sulle balle inventate sulle balle. Un po’ come i loro programmi elettorali, ecco.
(22 agosto 2017)
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