di Giovanna Di Rosa
Puntuale come la morte, nell’immediato post-terremoto, è arrivata la demenziale dichiarazione urbi et orbi di Luigino Di Maio, vicepresidente della Camera coi voti del PD del Bersani post-schiaffoni in diretta streaming, che in soldoni ha accusato lo stato di essere responsabile delle cinque (5!) scosse di terremoto che hanno provocato – tra le altre cose – la caduta del già lesionato campanile di Amatrice. La straordinaria dichiarazione è stata la seguente: “Il campanile di Amatrice è il simbolo dei ritardi del governo”. Insomma, anche il terremoto è colpa del PD.
Non si lancia, nemmeno ci prova, l’ex webmaster, in un’analisi di ciò che sta accadendo nelle zone terremotate; in un racconto delle condizioni. Non cita le 45mila scosse che dal 24 agosto ad oggi (una ogni 5 minuti) hanno scosso il centro Italia. A lui non interessano i fatti, a lui interessano le colpe. Come alla maggior parte degli Italiani. Che nel dar la colpa agli altri sono perfettamente in linea con Luigino ex-webmaster. E quest’ultimo fa a gara con Salvini nello sciacallagio post-tragedie. Per ragionare seriamente sulle questione senza dire dimaiate basterebbe fare come Lorenza Morello, conosciuta civilista spesso ospite delle trasmissioni tv più seguite, che abbiamo l’onore di ospitare sulle nostre pagine: in soldoni, basterebbe ragionare.
Luigino Di Maio ritorna così prepotentemente sulle prime pagine dei quotidiani con l’ennesima imbecillaggine che non fa tanto (dis)onore a lui, ma rende sempre più colpevoli d’inciviltà coloro che nella sue dichiarazioni si riconoscono. L’ex webmaster è del resto uno che la carriera l’ha fatta veloce e facile: è uno stimato costituzionalista che dà lezioni sulla Costituzione a Mattarella pur senza essersi nemmeno laureato; è vicepresidente della Camera senza sapere nulla di politica; è esperto di terremoti grazie alla sua esperienza come steward allo stadio San Paolo; è un volto televisivo tra i più conosciuti pur non avendo niente da dire; grida e sbraita che in Italia non funziona nulla e che tutto va cambiato e vota “No” ad ogni provvedimento che ad un cambiamento miri; è un paladino dei Diritti Umani che ha votato contro la legge sulle Unioni Civili. Ora che è pure diventato un luminare del perché e percome succedono i disastri naturali, ci aspettiamo che proponga a livello mondiale, e mondialmente, almeno la riforma della Scala Richter. In qualche modo bisogna pur passare alla storia.
(19 gennaio 2017)
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