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Virginia Raggi impantanata tra i rifiuti riceve solo “No” e critiche: ma lei vale

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Virginia Raggi 20 Paola Murarodi Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nonostante la cascata di voti, Sua Maestà Virginia Raggi sembra avere perso improvvisamente popolarità. Sarà che è stata abilissima in campagna elettorale a non dire nulla, promettendo molto, soprattutto cose fattibilissime come la funivia fino a Battistini per evitare il traffico mattutino, o le soluzioni creative per non pagare il debito pubblico di Roma (quando ci metteranno mano a quella storia lì ne vedremo delle belle, perché le comiche sono appena iniziate), ed ora che si trova a fare i conti con delle banalità tipo la spazzatura puzzolente, riesce a dire ben poco se non trovate come: “Rischio epidemia”, oppure a concepire piani per piazzare i rifiuti qui e là trovandosi di fronte muri di gomma che dicono “No”: dei Suoi rifiuti, Eminenza, non ne vogliamo sapere. E’ ciò che capita a chi sa tutto, a chi è contro tutti e poi deve chiedere favori a tutti perché le cose non solo sono sfuggite di mano, ma rischiano di far crollare tutto il castello di carte. Donna Raggi dei Miracoli, nota anche come l’unica Sindaca che si toglie gli occhiali meglio di Sophia Loren, ha proprio delle belle gatte da pelare, poveraccia: partita con il favore del vento in poppa e geniale nell’inventarsi la trovata dei ratti in periferia (a proposito, avete più sentito parlare di ratti a Roma? Questa è la prova che Raggi non è solo una dea, ma opera anche miracoli), la bacchetta magica fatta di apparizioni e selfie che fanno scomparire i problemi deve essersi inceppatta, povera Raggi, perché sulla questione Ama, rifiuti, eccetera non gliene va bene una. Aveva partorito un piano di grande spessore et intelligenza magnissima, la Sindaca dei Miracoli, si trattava della possibilità di individuare impianti per lo smaltimento dei rifiuti preesistenti di Acea (di cui Roma detiene il 51%) fuori da Roma: disgraziatamente anche i cittadini non a cinque stelle sono dotati di volizione ed hanno immediatamente rispedito al mittente la proposta. Per tutti risponde a Raggi ed alla superassessora, Sua Preparatissima Muraro, Fernanda Cecchini, assessora all’Ambiente della Regione Umbria, la quale fa sapere che avendo la Sindaca di Roma “scelto un assessore all’ambiente altamente competente farebbe bene a farsi spiegare come funziona la gestione dei rifiuti” dato che “forse non sa che i rifiuti urbani devono essere smaltiti nella regione in cui vengono prodotti e che inoltre, per utilizzare gli impianti, non basta esserne proprietari, ma è necessaria una condivisione con le istituzioni locali e la comunità”. L’ardire dell’assessora umbra verrà punito con un certo numero di frustate, rivolgersi così alla Sindaca dei Miracoli!, e malocchi e maledizioni piomberanno anche sui sindaci di Cassino, San Vittore nel Lazio, e di Orvieto. “Non autorizzeremo mai in nessun modo l’arrivo nella nostra discarica di rifiuti di qualsiasi altro territorio e meno che mai da parte della capitale d’Italia”, chiarendo che la Sindaca Raggi “deve rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti”, sono parole del Sindaco di Orvieto Giuseppe Germani.

Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria e donna politicamente parlando, piuttosto sbrigativa, si è chiesta su Facebook “Ma che siamo su Scherzi a parte?”.

 

Ecco, in un rapido elenco, gli ultimi capolavori della Sindaca dei Miracoli, delle Funivie e del Libero Scambio, che con 850mila voti sul groppone non riesce a decidere nulla. Così è la politica a 5Stelle: acchiappa quanti più voti possibili scorrazzando sui cadaveri altrui, e poi non fare un cazzo, tanto è colpa di Renzi.

 

Del resto è comprensibile che Virginia La Grandissima sia un po’ confusa: la scelta di Muraro all’Ambiente l’ha gettata in un casino che mezzo basterebbe, con una serie di polemiche e di possibili nefasti sviluppi futuri che ammazzerebbero un cavallo. Saremmo in difficoltà anche noi. Sarà per quello che ci siamo scelti un altro mestiere. Perché la faccenda Muraro pare proprio essere una roba seria e, per non rischiare di sbagliare, vi invitiamo a leggere questo articolo de La Stampa, apparso l’11 agosto.

 

Chiudendo questa tristissima storia, mentre sul fronte degli scenari futuri possibili si aspettano evoluzioni, a noi comuni mortali che non ci siamo mai sognati di promettere funivie per vincere elezioni già vinte, non resta che continuare a seguire le (dis)avventure della Sindaca che aveva tutto a disposizione ed è riuscita – in appena quaranta giorni, pensate cosa sarà capace di non fare in cinque anni, ammesso che arrivi al 2018 – a mescolare, proprio dal punto di vista antropologico, il nuovo da lei rappresentato con il vecchio rappresentato da lei.

Solo un genio può riuscire in tutto questo in meno di due mesi. Applause, applause, applause.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(11 agosto 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

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