di Daniele Santi
La stura? L’intervento della Ministra Boschi alla direzione Pd che si rivolge a Gianni Cuperlo dicendogli, con parole gentilissime ma determinate, quanto il suo continuo attaccare ad ogni pié sospinto la maggioranza del partito e l’azione di Governo, non giovi in fondo alla vita del Pd e sfrancichi le già devastate gonadi del suo popolo che potrebbe anche smettere di votarlo.
La polemica? Nasce dall’accostamento che Padre Cuperlo ha fatto tra i voti del Pd che voterà “Sì” al referendum sulle riforme istituzionali e Verdini (se voti “Sì” voti verdini, è stato l’accostamento del principe dei sofisti) al quale la Ministra Boschi (un mastino travestito da bella donna con gli occhi azzurri) ha risposto che in quel caso allora chi vota “No” vota Casa Pound. Risposta che, dato il punto di partenza del ragionamento di Cuperlo, non fa una grinza.
La stampa seria, quella dei grandi intellettuali con penna al seguito per intenderci, quella stampa che sanno tutto loro, che son politologi e dei politici interpretano anche le flatulenze tutti i giorni salvo la domenica che son tutti allenatori ed arbitri, quelli del potere maschilista per cui anche le donne sono “Direttore Responsabile” declinato al maschile, insomma quelli che son sempre in televisione e son contro tutti, ma in fondo anche d’accordo (è il grande [sic] insegnamento del calcio), eccolì lì pronti a scagliarsi contro Boschi per avere paragonato la sinistra ai fascisti.
L’Unità – che è un giornale che ci piace poco, ma almeno ha il pregio di offrire i video degli interventi in direzione dei rappresentanti del Pd, pubblica il video dell’intervento della Ministra Boschi qui, e francamente non sappiamo come un intervento simile possa essere “interpretato” nel senso in cui la maggioranza della stampa italiana ne scrive.
Insomma sembra proprio che l’apparato conservatore dello Stivale, quello che in pochissime mani concentra il grande potere editoriale, la pubblicità tivù, i libri, quello che insomma può influenzare l’opinione pubblica e che si traveste da conservatore, progressista o diventa neutrale a seconda della convenienza di mercato, abbia deciso di dichiarare guerra a Renzi e a Boschi, insomma all’opera del governo in carica, utilizzando il solito metodo all’italiana al quale il ventennio dell’Unto da Arcore ci ha abituato: fornire un’interpretazione degli accadimenti parziale, dando spiegazioni semplici e mirate alla pancia. Che è esattamente la comunicazione di Grillo, solo apparentemente inviso a tutti costoro…
No. Lo abbiamo sentito quel pensiero lì. Il punto non è da che parte politica stiamo noi, il punto è che tipo di informazione si vuole dare e questo vale per tutti: per la stampa un giorno prona a Renzi e il giorno dopo contro Renzi, per quella che non parla di Nogarin e pubblica sondaggi sul sorpasso M5S sul Pd, per quella che dice una cosa, ma anche un’altra, per quella che sostiene una tesi, ma anche il suo contrario, per quella che non si capisce cosa dice perché servile ai punti di vista dei suoi padroni, a quella che il direttore paga con la poltrona una linea editoriale sbagliata contro, ad esempio, Ignazio Marino, a tutte quelle che predicano libertà di stampa e non la praticano… E si potrebbe continuare a lungo.
(10 maggio 2016)
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