di Daniele Santi
Insomma fatto fuori Marino anche in piazza Navona si ritorna alle vecchie abitudini, con i comitati cittadini che si appellano al commissario Tronca. E’ notizia relativamente fresca che alla famiglia Tredicine siano stati nuovamente assegnati i banchi della Befana in piazza Navona, alcuni per dieci anni, e la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi ci vuol vedere chiaro. E’ sensazione diffusa che la bomba atomica su Ignazio Marino abbia fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti coloro che vedano nell’ex sindaco una impedimento ai loro affari ed alla loro libertà di farli secondo abitudini decennali. Così che se i Tredicine tornano su piazza Navona, anche i commercianti che avevano fatto appello al Tar (ed ai quali il Tar ha dato ragione) possono ricominciare ad invadere le strade con i tavolini, con loro grande soddisfazione e con soddisfazione dei negozi vicini che “avevano visto crollare i loro incassi”.
Scrive il Corriere che il nuovo bando che doveva portare sulla piazza banchi perfino di operatori stranieri non ha così raggiunto i risultati sperati. “Avevamo ragione quando, dopo il primo momento di contentezza, ci siamo resi conto che il bando avrebbe portato la sopravvivenza ai soliti noti fino al 2024 – afferma Viviana Piccirilli Di Capua, dell’Associazione abitanti centro storico – per questo mi auguro che coloro che possono, compreso il Commissario, rivedano questa situazione che non ha nulla di trasparente e va sicuramente a decremento di quanto era stato espresso dal I Municipio”.
Tutto cambi perché niente cambi, insomma. Roma in festa per la soddisfazione di pochi. Le solite corporazioni contro chi tenta di cambiare le cose. Ignazio Marino corrotto come gli altri. Sono solo frasi buttate lì che ci regalano l’immagine di una capitale immobile sotto il peso di ricatti incrociati, mosse e contromosse perché non cambi nulla nonostante i terremoti, tristissima capitale di quell’Italia dove niente funziona perché ci sono certi potentati che non vogliono che le cose funzionino.
(23 novembre 2015)
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