di Giovanna Di Rosa
La Stampa del 12 settembre scorso dà notizia della prima nomina politica del M5S che ha le sembianze del commercialista di Beppe Grillo. Insomma, hanno ceduto alle sirene del potere della nomina. C’era da dubitarne? Chi resisterebbe alla tentazione di piazzare nei luoghi che contano qualcuno dei suoi? Si tratta di umane debolezze con i quali anche i perfettissimi cittadini pentastelluti, quelli che ce l’hanno solo loro e che sdegnati non salutano i colleghi all’entrata di Montecitorio, sono costretti a fare i conti loro malgrado.
Lui si chiama Enico Maria Nadasi e l’8 settembre – in sfregio al sacro anniversario del Vday di Bologna – veniva nominato nell’importante (politicamente parlando) sistema delle società partecipate italiane: il cda di Filse.
Scrive La Stampa: Filse è la società partecipata della Regione Liguria per l’attuazione della politica regionale in campo economico e sociale. Tradotto, è la finanziaria della regione, una potente cassaforte degli investimenti (dunque delle politiche e del consenso) regionali, è stata la chiave di volta vera (e la camera di compensazione) del sistema di potere trasversale di Burlando (quella rete che dal Pd lambiva la destra di Scajola, la curia, la Banca a Genova). Il M5S aveva preso una valanga di voti in Liguria proprio contro quel sistema di potere, superando la cifra del 25 per cento, risultando primo partito, determinante nell’affossare il Pd del sistema-Burlando. Naturale che tutti lo attendessero alla prova del rinnovamento e della lotta ai sistemi di potere trasversali e alle reti amicali. Ma la nomina nel cda di Filse, come consigliere di opposizione che dovrà controllare gli atti della società, di Nadasi, sta facendo discutere (…) è infatti il commercialista di fiducia di Beppe Grillo, e è anche – nell’atto costitutivo del Movimento (sì, anche il Movimento ne ha uno) – uno dei tre firmatari, assieme a Beppe Grillo stesso (il presidente) e al nipote Enrico Grillo (vicepresidente). Formalmente, anche solo formalmente, Nadasi è oggi il “segretario” del Movimento.
Interessante sottolineare che il Pd ligure – devastato dalla sconfitta elettorale, ringrazino Cofferati – ha votato con il M5S.
Continua La Stampa spiegando che l’operazione nomina del commercialista di Grillo è stata gestita da Alice Salvatore, la candidata del M5S alle ultime regionali in Liguria, che ha riscosso un notevolissimo successo elettorale. Ci dice: “Noi Filse la vogliamo chiudere. Grillo non sapeva una cippa della nomina di Nadasi; siamo stati noi a pensare che avesse il profilo giusto”. Dichiarazione poco credibile nel Movimento del non si muove una foglia che Grillo non voglia. In più, nominare un uomo nel cda di un organismo che si vuole chiudere suon tanto come una presa per i fondelli al cittadino che i pentastelluti dicono di voler tutelare.
Tempi duri per i troppo puri.
(15 settembre 2015)
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