di Iosonodio
Girava in rete, nel giorno in cui il dio del male noto come Vladimir Putin onorava della sua visita l’Expo 2015 sull’italico suolo (a proposito pare che la Russia non abbia pagato l’occupazione del suo spazio all’Expo, ma sono malignità di gente da poco), una frase pronunciata da Vladimir Putin nella quale il principe della nuova Unione Sovietica dichiarava di essere perfetto perché “dio lo ha voluto perfetto”.
Il mio amico marocchino, più romano di me, ha commentato “Annamo bbene!”. E si è avventurato in una dotta disquisizione sui danni che un’idea perversa di un dio qualsiasi e di ciò che quel dio qualsiasi si aspetterebbe da noi possa portare ai disastri che abbiamo sotto gli occhi. E’ acuto il mio amico marocchino ed ha centrato il bersaglio.
Il Putin nazionale delle sanzioni e di Gazprom, dell’invasione in Ucraina, di quella in Georgia, della destabilizzazione e dei legami con l’Iran, della sua antipatia per Barak Obama che si traduce in tensioni internazionali dettata dal razzismo contro i neri, degli assassinii di giornalisti ed oppositori politici, dell’omofobia e del nazionalismo di stato, dei metodi da KGB che lui conosce bene, troppi di noi scribacchini invece non ne sanno nulla, dall’incaricarsi di indagini dopo omicidi fin troppo chiari che non trovano mai colpevoli, di insabbiamenti e di metodi mafiosi, è riuscito a dire che finché esisteranno le sanzioni contro la Grande Madre Russia la collaborazione sarà difficili.
L’Occidente ha risposto che finché non si rispettano gli accordi di Minsk di togliere le sanzioni neanche a parlarne. Per una volta difficile non essere d’accordo.
(11 giugno 2015)
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