di Daniele Santi
Si diceva l’altro giorno della sensazione di aria nuova che si respira rispetto ai vari Gay Pride in giro per l’Italia, di questa sensazione di novità che arriva dal basso, da coloro cioè che devono supportare le persone lgbt nella conquista dei loro sacrosanti diritti. Insieme all’aria nuova continuano però anche le pessime abitudini.
Di ieri (domenica 7 giugno, ndr) la notizia che all’Onda Pride di Verona sarebbero stati in 7mila a sfilare per i diritti delle coppia di fatto, non sappiamo quanti a Pavia, né a Benevento. Continuare a puntare su numeri così bassi come moneta di scambio politica anziché sulla sacralità dell’uguaglianza non è forse la via più intelligente, ma tant’è.
(8 giugno 2015)
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