di Giovanna Di Rosa
Il violentatore della tassista romana, che non contento dopo la violenza sessuale l’aveva anche derubata, è un 30enne romano scovato dalle forze di polizia a casa dei nonni, che ha confessato dicendo di essere stato “vittima di un raptus” e via e via… L’uomo, scrive Repubblica, ha precedenti legati alla specificità dei reati commessi ai danni della tassista.
Sottolinenando la brutalità e l’inumanità del reato che il 30enne italiano e romano ha perpetrato nei confronti di una donna che stava facendo il suo lavoro, ci chiediamo – polemizzando consapevoli di farlo – come mai le Destre italiane, Salvini, Meloni, Alfano, Giovanardi, non abbiano aperto bocca sulla questione: come mai non si siano scagliati con la violenza che avrebbero usato in altre circostanze e che ben conosciamo contro il 30enne violentatore italiano e romano (ha un nome ed un cognome, ma citarlo sarebbe considerarlo umano).
Sarà apologia di maschismo a tattico mutismo pre-elettorale (non vorremo offendere il machismo dell’italico fascistoide…) ?
Non osiamo nemmeno immaginare quale putiferio avrebbero sollevato se per caso il violentatore fosse stato straniero e magari, a causa di una legge folle chiamata Bossi-Fini, clandestino.
(11 maggio 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)