di Giovanna Di Rosa
Tsipras si è calato le braghe. Perché c’è tutto un popolo cui dare risposte. Non per venir meno all’ideologismo post-comunista, ma se ci son le casse vuote le panze son vuote, così che – anche se proprio non va in diretto accordo col programma elettorale che c’ha portato a vincere le elezioni – dobbiamo scendere a patti con l’Europa ed estendere il piano di aiuti di sei mesi. Sennò niente stipendi agli statali, ai funzionari, casse vuote, default ed uscita dall’euro.
Abbiamo riassunto grossolanamente, del resto siam grossolani, ci viene detto spesso. Non ci fa piacere come potrebbe sembrare, au contraire.
La soluzione paventata dal neo primo ministro greco che deve fare i conti con la realtà più che con l’Unione Europea, ci impensierisce e fa temere le possibili disastrose conseguenze che la decisione potrebbe avere sulla fragile psiche del catto-compagno Vendola e del guitto prestato alla politica con sprezzo del pericolo Grillo: entrambi invocavano ed evocavano l’uscita della Grecia dall’euro come naturale evoluzione della vittoria di Tsipras contro il mostro UE.
La realtà quando è fatta di soldi, in questo Grillo dovrebbe essere un esperto, non va mai d’accordo con i sogni ideologici.
A pancia vuota tutti, comunisti e non, ragionano poco e male. Certo alcuni di loro anche a pancia piena.
(18 febbraio 2015)
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