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HomeCiò che mi rende furiosaCiò che mi rende furiosa... di Gisella Calabrese: Rocco Siffredi e le...

Ciò che mi rende furiosa… di Gisella Calabrese: Rocco Siffredi e le sue dimensioni… Incontenibili

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Rocco Siffredidi Gisella Calabrese twitter@giscal77

Al trash non c’è mai fine, almeno nella televisione italiana. Il ritorno dell’Isola dei Famosi, naufragata su Canale 5, ne è un chiaro esempio. A dire il vero, avrebbero dovuto chiamarla Isola degli Sconosciuti poiché, a parte un paio di personaggi, gli altri sono non classificati.

A far da padrone, ancor prima che il reality trash iniziasse, è stata la presenza certa di Rocco Siffredi, porno attore amatissimo dal mondo maschile, quanto da quello femminile (seppur per motivi diversi) che ha immancabilmente fatto parlare di sé, pur non avendo fatto assolutamente nulla. Il caro Rocco, che personalmente trovo molto simpatico, è un personaggio particolare, che solletica una serie infinita di fantasie e pensieri birichini, un tipo “pruriginoso” per dirla alla Harmony, che innesca un profondo quanto innegabile fascino nelle persone.

Proporre un personaggio di punta che trainasse il carrozzone imbarazzante al punto tale che persino mamma Rai, nonostante il successo sempre raggiunto, non lo ha più voluto, è stata una vera furbata da parte degli autori. E tanti cari saluti alla Ventura, che come timoniere era una vera esperta.

Tuttavia, dopo la prima puntata si è evidenziato che, a parte qualche battutina a doppio senso per bocca dello stesso Rocco, è stata proprio l’imbarazzante Marcuzzi e i suoi opinionisti (quanto odio questo termine) Alfonsino sette bellezze e Mara Venier, a cercare sempre l’insinuazione, il fraintendimento, il bollino rosso. Siffredi di per sé, pur sapendo di dover interpretare il ruolo che gli è stato ovviamente richiesto dalla produzione, è stato innocuo quanto silenzioso. A ben vedere, in questo naufragio mal riuscito, il meno peggio è stato proprio lui, mentre il panorama umano che lo accompagna ha mostrato già da subito la propria insipidità. A cominciare dalla stessa Marcuzzi, che probabilmente non riesce nemmeno a formulare un pensiero senza il gobbo degli autori e che ha recepito il ruolo di “conduttrice” come quello di fare tutto allo stesso identico modo, ovvero come se fosse il Grande Fratello, con risultati risibili. Letteralmente travolta dalla carica della Venier, molto più presente e protagonista di lei, e dalle incursioni ripetute di Alfonsino sette bellezze, è stata sommersa persino dalla debacle della Spaak, rinunciataria ancor prima di cominciare a mostrare la sua cellulite. L’altra sera mi è stato chiaro che la presenza di Signorini in tutti i suoi programmi serve ad arrivare lì dove la pinella non riesce proprio, nemmeno con i suoi tacchi vertiginosi.

Ad ogni modo, il trash più trash lo abbiamo toccato con la cosiddetta Playa Desnuda, dove due modelli sono costretti (??) a stare nudi e a procacciarsi il cibo. Un ritorno alle origini, insomma. Sai che fatica per la sorellina di Belen! Non l’avevo mai vista in faccia prima di lunedì, ma il suo corpo nudo come mamma l’ha fatta è praticamente di dominio pubblico. Un vero sacrificio per la fidanzatina del tronista. L’altro invece, un modello francese, (tale pasta brisee o giù di lì), non so nemmeno chi sia e, onestamente, stavo bene anche senza questa fondamentale informazione.

Due foglie messe a mo’ di costume et voilà, il gioco è fatto. Il dubbio allora nasce spontaneo: perché prevedere un’isoletta in cui i concorrenti devono denudarsi mentre Rocco Siffredi deve mettersi i mutandoni del nonno? Sì, perché a quanto si apprende da alcuni giornali e siti di news, pare che la produzione del reality abbia obbligato il caro Rocco ad indossare boxer larghi o, in alternativa, degli slip più ampi della media. Il motivo sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo, perché io non l’ho mai visto) che l’arsenale di guerra di Siffredi, il reale scettro come l’ha definito qualcuno, sia di siffatte bibliche proporzioni che non riesce ad essere contenuto in un costume normale. Non solo, sembrerebbe addirittura che Rocco sia colpito spesso da improvvise e incontrollabili erezioni al cospetto di una donna al punto da meritarsi il bollino rosso extralarge all’occorrenza. Addirittura?? E che sarà mai?

Al di là di qualche bella figliola, non è che queste naufraghe siano così irresistibili né tantomeno voglio pensare che Siffredi – che si vanta di essere stato con oltre 5000 donne – non sappia dominare il suo attrezzo da lavoro. E’ un professionista, che diamine, saprà bene contenersi. Ma, evidentemente, non è quello che vogliono farci pensare gli autori, insinuando e diffondendo notizie che, al di là della propria ridicolaggine, risultano un tantino eccessive. Siffredi è pur sempre un uomo, mica un fenomeno da baraccone.

Ovviamente ogni elemento è finalizzato alla curiosità morbosa, la quale rappresenta il vero motore dello share. In effetti i numeri sono stati ben oltre le aspettative, superando i cinque milioni di telespettatori e confermando che il trash, se condito con un una manciata di erotismo spicciolo, perizomi, tette strabordanti e un pizzico di scabrosità, fa alzare l’autitel (ma solo quello, lasciate in pace il povero Rocco!). Tuttavia, come ben sappiamo, non sempre i numeri rappresentano il coefficiente di qualità che – si badi bene – è lontana anni luce da questa Isola di naufraghi… e la presenza di Siffredi con questo non c’entra un bel niente.

Cordialmente vostra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(9 febbraio 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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