di Giovanna Di Rosa
Quattro ebrei morti in Sinagoga, sette persone in condizioni critiche, due terroristi uccisi dalla polizia, Nethanyahu che minaccia rappresaglie e le mette subito in pratica: le case dei due terroristi sono rase al suolo. In nome di un dio.
Da qualche partein nome di un dio, i mercenari dell’Isis stanno massacrando gente. E da qualche altra parte del mondo c’è chi vuole fermarli in nome di un altro dio. Il suo. Perché c’è il loro, il vostro e quello degli altri.
E questo “appartenere” ad un dio o ad un altro giustifica attacchi, guerre e carneficine. A questo dare la colpa delle proprie procate a un dio non ci crede più nessuno: gli assassini sono assassini e basta. La sete di potere è sete di potere e basta. I tagliatori di teste sono tagliatori di teste e punto.
Fino a quando la vita umana avrà meno valore dell’intergralismo di una minoranza di pazzi pericolosi?
(18 novembre 2014)
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