di Il Capo
Giovedì 16 nel quartiere romano di Torpignattara, dove chi scrive ha la ventura di vivere, si è tenuta una manifestazione con contromanifestazione per protestare contro il degrado del quartiere al grido di “Torpignattara non è periferia”, manifestazione partecipatissima da un centinaio di persone (son numeri!) che hanno bloccato il traffico in via di Torpignattara per almeno due ore, autobus compresi, lasciando nel panico e a piedi persone che dovevano tornare a casa, andare al lavoro, tornare dal lavoro, recarsi in ospedale, secondo l’antico adagio che per far rispettare i miei diritti devo calpestare quelli degli altri.
I manifestanti, oltre ad un quartiere che non sia periferia, manifestavano per il ritorno alle radici religiose della città, che ci sembrano proprio tempi perfetti per gli integralismi, fomentati da certi politici di certa destra cui non va giù che la sinistra si sia presa tutti i Municipi e si scontri ora con le devastazioni dell’amministrazione precedente, ed approfitta per destabilizzare e creare tensioni sociali. Strategia che certa destra italiana pratica senza vergogna soprattutto a livello locale per biechi interessi corporativi.
Dall’altra parte, poco lontano, alcune decine di sinistri buonisti gridavano “Via i fascisti da Torpignattara”, manifestando la santa tolleranza che certa sinistra buonista sventola come un vessillo ricordando con le proprie grida che gli intolleranti e i fascisti sono sempre da un’altra parte.
Il risultato di questo casino (chi scrive è arrivato dove doveva arrivare con due ore di ritardo, tanto il tempo – che è anche la vita della gente – si può rubare gratis per praticare i propri integralismi) è che il quartiere è stato bloccato per un tempo lunghissimo, che alle fermate degli autobus c’erano decine e decine di persone esasperate che si sono accapigliate per salire sui primi già strapieni arrivati dopo almeno centoventi minuti di stop e che Torpignattara è stata, grazie al caos creato per gridare che i colpevoli sono gli stranieri ed i fascisti, proprio quella periferia degradata che sta nella testa di alcuni e che serve loro – stiano a destra a sinistra o al centro – per creare tensioni sociali in nome della convivenza civile.
Davvero un bel risultato. Complimenti.
(17 ottobre 2014)
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