di Daniele Santi
Riporta Jeune Afrique che i casi di ebola sono 3069 con 1552 morti (una mortalità di poco superiore al 50%), ma l’OMS della Sanità si mostra pessimista considerando anche i nuovi focolai nella Repubblica Democratica del Congo ed in Nigeria, con la Costa d’Avorio che ha chiuso le frontiere (il nostro contatto ad Abidjian ci ha informato che un nigeriano sarebbe morto all’aeroporto della città e le autorità avrebbero parlato di ebola, ma sottolinea che non c’è stata nessuna conferma alla notizia), e parla della possibilità di arrivare a 20mila casi conlamati della malattia.
Secondo il direttore generale aggiunto dell’OMS Bruce Aylward, citato da Jeune Afrique “più del 40% dei casi denunciati negli ultimi 21 giorni sono concentrati in pochissime zone”, e l’epidemia “non è un problema africano, è un problema mondiale”.
In Nigeria, il paese più popoloso dell’Africa con 110 milioni di abitanti, un medico è morto qualche giorno fa ed il nuovo caso ufficiale di ebola di cui si ha notizia è stato scoperto a Port-Harcourt, 400km di distanza da Lagos, dove i cinque casi precedenti erano concentrati. Port-Harcourt è il centro della produzione petrolifera nigeriana, nella città vivono numerosissimi stranieri ed hanno sede la più impotanti compagnie petrolifere del mondo. La scoperta di un caso di ebola nella città è allarmante.
Nel frattempo i rappresentanti della Comunità Economica dell’Africa dell’Ovest si sono incontrati ad Accra in Ghana, per “unire i nostri sforzi” ha dichiarato il presidente ghanese John Dramani Mahama al termine dell’incontro.
(29 agosto 2014)
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