di Giancarlo Grassi
La presa di buona parte della Siria e dell’Iraq da parte dei fondamentalisti islamici, sanguinari e brutali, che hanno proclamato il Califfato dell’Isis è un evento storico di straordinaria importanza e di profonda pericolosità del quale si dovrebbe parlare di più e meglio.
Fermo restando che non pretendo di essere colui che ne parla meglio degli altri, proverò ad addentrarmi nella questione con le poche informazioni di cui siamo in possesso.
La proclamazione unilaterale attraverso la colonizzazione di uno o più territori, di un Califfato – si riporta indietro la storia di più di cento anni – con la relativa cancellazione del confine tra Iraq e Siria (voluto dagli Inglesi nel 1917, quanti danni il mondo occidentale ha fatto!?!) è un atto abusivo. Lo è dal punto di vista del diritto internazionale, lo è dal punto di vista delle religione islamica che non accetta che un uomo possa dichiararsi erede diretto del Profeta e capo di tutti Musulmani senza che il consiglio degli Imam si riunisca. Riunione che non si è vista.
Abu Bakr al-Baghdadi non è solo l’autoproclamatosi Califfo del mondo musulmano, ma è un sanguinario e pericoloso assassino delle cui nefandezze non si parla o siparla troppo poco, rilasciato dagli Stati Uniti che sono in qualche modo politicamente responsabili – se non moralmente – della sua ascesa al potere, i cui legami con Al Qaeda non sono solo noti. Sono notissimi. Ma nessuno ne parla.
I Qaedisti dell’Isis sono colpevoli di massacri, deportazioni, decapitazioni, esecuzioni di massa, violenze sulle donne e sui minori. Ammazzano la gente come cani. Il loro credo sono l’oscurantismo totale e la dominazione del mondo (non solo quello che si sono costruiti, ma quello musulmano, un miliardo di persone) attraverso l’islamismo più radicale, quello che chiunque abbia un minimo di nozioni sulla religioni silamica non può rigettare senza esitazioni. Il colore scelto per la loro bandiera – il nero assoluto – non è scelto casualmente. E’ simbolo dell’islamismo più radicale, fanatico, intollerante, irragionevole.
Quanti ascolteranno Abu Bakr al-Baghdadi e la sua follia non è dato saperlo. Quanto durerà il nuovo Califfato dell’Isis nemmeno.I metodi ricordano la nascita di un nuovo nazismo basato questa volta, su una religione tradizionalmente tollerante, i cui valori vengono stravolti dalla radicalità estremista del fanatismo.
Mi pongo solo una domanda: quanti fanatici in giro per il mondo sono pronti a farsi saltare in aria, ad immolarsi ed uccidere in nome del credo propagato da un gruppo di fanatici integralisti liberi di minacciare il resto del mondo in nome di un’ideologia religiosa creata per esercitare potere e dominio?
Spero pochi, ma quei pochi potrebbero essere troppi.
(8 giugno 2014)
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata