Ivan Scalfarotto si è assunto lunedì a Radio RAI la bella responsabilità di annunciare che Unioni Civili ed adozioni per le coppie omosessuali sarebbero cosa fatta in due o tre mesi, che se fosse cosa vera – la maggioranza in parlamento su questi temi c’è già, bisognerebbe solo lavorare sulla legge, e su una legge decente, non come certe che si son viste negli ultimi mesi – sarebbe la prima rivoluzione delle tante che il nuovo PD di Renzi, son parole dell’appena eletto segretario, vuole fare.
La rivoluzione è cosa bella, bellissima, soprattutto quando se ne parla, ed il PD ed i suoi deputati, anche quelli gay e lesbiche, ne sanno qualcosa ed hanno pagato sulla loro pelle le rivoluzione mai attuate da un partito che ha il primo sussulto di vita dieci anni dopo la sua nascita.
Se davvero questo partito di voltagabbana e mangiaparole grazie alla spinta della direzione average-age 35enne facesse il piccolo passo che serve epr dare pari dignità alle persone LGTB di questo paese si guadagnerebbe non solo un sacco di voti, ma anche una gratitudine che va molto al di là di quello che la stessa dirigenza potrebbe immaginare.
P.S. Una precisazione, se citiamo Scalfarotto non è per livore nei suoi confronti, dato che trattasi di persona intelligente ed estremamente gradevole e preparata: se lo citiamo è perché dopo il disastro della legge contro l’omofobia, non ha avuto l’umiltà di dire “Ho sbagliato, rimedierò all’errore”, cinque parole che gli avrebbero fattoriguadagnare la stima di coloro che più o meno pubblicamente, lo contestano.
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