In Russia sparano in un occhio ad un gay e la polizia dice che non c’è crimine andandosene subito dopo, una Galleria d’Arte viene chiusa a causa di un ritratto “estremista” di Putin e Medvedev, il gatto e la volpe del nuovo regime, ed il suo autore deve chiedere asilo politico in Francia, un avvocato per i diritti umani delle persone LGTB ha la casa distrutta dalla Polizia che irrompe senza autorizzazione con la scusa di una perquisizione e gli distrugge mobilio, libri, computer e tutto quanto ha a portata di mano, un gruppo musicale che manifesta suonando contro la Chiesa Ortodossa è sciolto, le sue componenti arrestate e spedite in galera.
Questa è la nuova Russia di Putin, dove ogni dissidenza è soffocata, mentre il mondo tace, schiavo delle forniture di gas del nuovo Zar.
L’ultima dalla democraica Russia che garantisce le libertà di tutti? La leader delle Pussy Riots, Nadia, è stata spedita in un campo di lavoro in Siberia.
Almeno Stalin e i burocrati dell’Unione Sovietica la spudoratezza di travestirsi da democratici non ce l’hanno mai avuta.
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