L’avvocato per i Diritti Umani Alice Nkom più volte minacciata di morte insieme ai membri della sua famiglia per il suo impegno nella difesa delle persone LGTB del paese, ha dichiarato al sito panafricano Mambaonline che non ci sono ancora stati arresti per il brutale assassinio dell’attivista Eric Ohena Lembembe.
Il corpo di Lembembe era stato trovato privo di vita lo scorso 15 luglio, la notizia era trapelata qualche giorno dopo, con i piedi ed il collo fratturati e viso, braccia e mani che apparivano bruciati da un ferro rovente.
La denuncia di Alice Nkom sull’inerzia della polizia del Camerun alla stampa internazionale, hanno fatto esplodere la rabbia del governo del paese che l’ha accusata di “distruggere l’immagine del Camerun all’estero”, dato che -evidentemente – al governo del Camerun (molti ministri di quel governo sono in odore di omosessualità e da quando lo scandalo sulla presunta omosessualità di alcuni di loro è esploso, la lotta anti-gay nella società di è fatta più feroce) importa più la propria immagine, convinto com’è di averne una, che l’arresto di un feroce assassino che ha massacrato un giovane di 33 anni.
Secondo le informazioni dell’Avvocato Nkom la situazione in Camerun sta peggiorando per le persone omosessuali: il governo e le autorità si sono rifiutati di rilasciare dichiarazioni di condanna per l’omicidio di Eric Ohena Lembembe e la legge del paese punisce gli atti omosessuali con cinque anni di carcere.
La società civile del paese (sic) punisce gli omosessuali con la morte.
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