La Duma Federale Russa ha approvato in prima lettura una legge che renderà illegale scrivere un articolo, organizzare eventi o parlare in pubblico di omosessualità. Analoghe leggi sono già state approvate nelle regioni di Rjazan’ nel 2006, Archangel’sk nel 2011 e Kostroma e San Pietroburgo nel 2012, e anche le regioni di Novosibirsk, Samara, Kirov, Krasnojarsk e Kaliningrad stanno considerando l’adozione di norme simili.
L’omosessualità è stata depenalizzata nella Federazione Russa nel1999 ora ritorna ad essere una condizione perseguita, e purtroppo le opposizioni pubbliche sono sistematicamente represse attraverso fermi e licenziamenti.
Un forte segnale di protesta è giunto negli scorsi giorni dal Consiglio Comunale di Venezia, che all’unanimità ha denunciato questi fatti e impegnato la Giunta a sospendere ogni accordo di cooperazione con la città di San Pietroburgo. Il Consiglio Comunale di Milano ha deciso nei mesi scorsi la sospensione del gemellaggio con la stessa città.
L’Unione Europa attraverso una dichiarazione di Catherine Ashton, rappresentante per la politica estera europea, ha sottolineato come ”la messa in atto di questa legge può rafforzare la discriminazione contro lesbiche, gay, bisessuali e transessuali così come contro chi difende le loro scelte, in particolare limitando le loro libertà d’espressione, di associazione e di riunione”. Nella dichiarazione inoltre si fa specifico riferimento agli impegni internazionali della Russia ”nel quadro del Consiglio d’Europa, come firmataria della Convenzione dei diritti umani”
Non stiamo parlando di un Paese che non ha mai conosciuto l’alfabeto dei diritti civili ma di una pericolosa regressione che a dispetto di scienza e cultura si attesta su crinali di pericolosità a noi storicamente noti. Alla stato di fatto non valgono le migliaia di studi scientifici in materia di orientamento sessuale e identità di genere e nemmeno l’attestarsi della battaglia per i diritti civili in tutti i programmi politici di rilevanza internazionale. E dal prossimo voto, quello definitivo, a cui seguirà solo la firma del Presidente Putin, in una parte dell’Europa gli omosessuali non potranno più vivere e parlare liberamente.
Chiediamo al Governo italiano e a tutte le forze politiche, di attivarsi immediatamente nei confronti del Federazione Russa affinché vi sia un ripensamento rispetto a una legge che reintroduce in Europa provvedimenti che si sperava, viste le persecuzioni dei decenni passati non riemergessero più, e di agire nelle istituzioni Europee al fine di costruire un’azione politico diplomatica adatta a far sentire la voce di tutti i Paesi del nostro Continente.
Primi firmatari:
Camilla Seibezzi Consigliera Comunale di Venezia
Guido Allegrezza Sel Lazio
Lucia Annunziata giornalista
Ritanna Armeni, giornalista scrittrice
Natalia Aspesi giornalista
Angela Azzaro, vice direttore settimanale gli Altri
Laura Balbo, sociologa
Riccardo Barena
Imma Battaglia presidente Di’Gay Project
Donatella Becattini portavoce Equality Italia Livorno
Andrea Benedino, portavoce Equality Italia Piemonte
Irene Bignardi giornalista e critico cinematografico
Paola Brandolini presidente nazionale Arcilesbica
Laura Callegaro
Antonio Capitani giornalista astrologo
Fabio Cerasi
Massimo Cirri psicologo
Simona Clivia Zucchett Vice Presidente Equality Italia
Anna Paola Concia, deputata
Lella Costa, attrice
Eleonora Dall’Ovo, conduttrice Radio Popolare
Domenico D’Orsogna professore ordinario Universita’ di Sassari
Adele Falabella
Flavio Favelli artista
Giovanna Frene
Maria Luisa Frisa curatore e critico d’arte
Germana Galli editor Mu6
Franco Grillini presidente nazionale Gaynet
Yuri Guaiana segretario nazionale Associazione Radicale Certi Diritti
Graziella Guglielimino
Cecilia d’Avos, co-presidente Rete Genitori Rainbow
Rita De Santis presidente Agedo
Giuseppina La Delfa presidente nazionale Famiglie Arcobaleno
Cathy La Torre, Avvocata – Vice Presidente MIT
Milovan Farronato curatore e critico d’arte
Raffaele Lelleri sociologo
Barbara Leolini, Fotogiornalista
Gad Lerner, giornalista
Matteo Levaggi
Vittorio Lingiardi, psichiatra psicanalista, scrittore
Vladimir Luxuria, artista
Andrea Maccarrone presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Aurelio Mancuso presidente nazionale Equality Italia
Marta Mantelli
Sveva Maraggia
Fabrizio Marrazzo portavoce Gay Center
Simonetta Moro presidente Polis Aperta
Daniela Iride Murgia artista illustratrice
Luigi Oppido Segretario Generale ass. cult. Maison des Artistes
Marco Oppido Maison des Artistes
Eleonora Pinzuti, studiosa, poeata, attivista
Fabrizio Paoletti, co-presidente Rete Genitori Rainbow
Anna Poma Festival dei matti
Ileana Piazzoni, Resp. Welfare e Lavoro di SEL Lazio
Alfredo Pirri artista
Federica Rampa
Roberta Rizzo/ Moony Witcher scrittrice
Nicola Rizzella
Stefano Rodotà giurista
Flavio Romani presidente nazionale Arcigay
Daniele Romeo
Barbara Romarri
Antonio Rotelli avv. Presidente Rete Lenford
Piero Sansonetti, direttore Calabria Ora e gli Altri
Tara Santoro, Medico Chirurgo
Chiara Saraceno, sociologa
Massimiliano Scuderi curatore e critico d’arte
Cristina Sereno
Marinella Senatore artista
Marcello Smarrelli curatore e critico d’arte
Maria Rosa Sossai curatore e critico d’arte
Nunzio Roberto Valenza avvocato
Elena Toffolo presidente ArciLesbica Treviso
Daniela Tomasino, presidente Arcigay Palermo
Davide Valenti, giornalista
Angela Vettese curatore e critico d’arte
Simona Viaggio
Valeria Vigano scrittrice
Daniele Viotti a nome Associazione Quore Torino
Patrizia Viviani portavoce Equality Italia Massa Carrara
Valentina Violino, consigliere Rete Genitori Rainbow
Federico Zappino, filosofo
Circolo di cultura e iniziativa Glbtq Maurice di Torino