Lo sbaro (ops! sbarco…) di Al Tappone su Twitter aveva tutti i numeri per ressere trionfale, seimila followers in pochi giorni poi si è voluto esagerare e in poche ore, a ridosso del 1 gennaio (giorno di festa, con la gente impegnata in altri cazzi), secondo la comunista informazione del sito Lettera 43, i followers sono miracolosamente saliti a 70.000. Accecati da tanto potere i fedeli gridarono: “E’ davvero il Suo figlio prediletto”.
La spiegazione è assai meno mistica e molto più aderente allo stile dell’Ometto con i complessi di inferiorità: casualmente la stragrande maggioranza dei followers vanta nomi sudamericani, foto del profilo nemmeno una e non risulta traccia della loro attività su Twitter. Si tratterebbe di profili comprati.
Un nuovo scandalo montato ad arte dalla stampa comunista, mette a repentaglio l’immacolata immagine del berlusca nazionale (che nemmeno ci sarebbe da scandalizzarsi, i followers “comprati” sono pratica comune nel mondo dell’industria o dei personaggi pubblici e sono creati da macchine, insomma da un programma, insomma è Matrix), così che si è dovuto correre ai ripari e dichiarare l’account di Al Tappone “non ufficiale”.
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