di La Lurida
Grandi risultati ha dato l’annuncio del ritorno del Nano alla guida del partito di plastica: lo spread, che faticosamente era sceso sotto i 300 punti ventiquattr’ore prima, è risalito a 328 e la borsa di Milano è caduta. Segnali che indicano anche ai minus habens il beneficio che la presenza dell’Ometto in politica apporta all’Italia.
Della serie muoia Sansone con tutti i Filistei, ennesimo capitolo della triste storia, ieri il Pdl di Alfano Angelino Sono Carino Sono il Cocco di Papà, ha pensato bene di astenersi sul fondamentale Decreto Sviluppo, affossando il governo di Monti che sta intrattenendo conversazioni con il Quirinale per vedere “ca cazz’ amm’affà!”, operazione, quella del Burlesque, che la dice lunga su quanto l’Ometto (non me ne voglia Aldo Busi) abbia a cuore il bene dell’Italia e non stia per niente pensando ai suoi guai giudiziari prossimi venturi.
La buona notizia dovrebbe essere che Frattini e Pisanu dissentono, proprio come se contassero qualcosa e Napolitano avverte “Attenti o tutti a picco”, come se gli Italiani non se ne fossero accorti. Questo paese, dopo essersi affidato a un Ometto, è ancora nelle sue mani, gli accorda ancora una volta il potere di fare e disfare.
Gli eletti dal popolo senza che il popolo sappia chi sono, i partiti che fanno le alleanze senza denunciarle prima, partitini che grazie a queste alleanze invisibili hanno un potere sproporzionato, un sistema che perpetua se stesso e da cui i politici sono incapaci di uscire, hanno portato l’Italia fin qui. Dove arriverà questo marciume istituzionalizzato?
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