È stata presentata la nuova mostra al Palazzo della Gran Guardia di Verona, che sarà aperta al pubblico fino al 9 Aprile 2012, si tratta de: ”IL SETTECENTO A VERONA, Tiepolo, Cignaroli, Notari, la nobiltà della pittura”.
Due anni di preparazione hanno portato a questa esposizione, forse un po’ specialistica, ma che presenta un quadro piuttosto ampio relativo ad alcune personalità di rilievo della pittura veronese del diciottesimo secolo considerata come una scuola a sé stante, che dopo le influenze veneziane volò con le proprie ali, ribadendone quindi una precipua riconoscibilità. Il percorso si inizia con alcune presenze di altissimo livello, quali Bellotto e Van Vittel, ma anche Cimaroli, e la loro visione della città, affiancati da belle stampe di Valesi ed Urbani.
Successivamente ecco Luis Dorigny che molto lavorò a Verona, e di cui si ricorda la memorabile mostra del 2003 al Museo di Castelvecchio, considerato come uno dei padri nobili degli artisti cui è dedicata la manifestazione. Il risultato consta di centocinquanta pezzi fra tele, sculture, stampe, disegni e volumi a stampa, per un ex-cursus dedicato ad una città di scienze, lettere ed arti; non a caso sono coinvolte diverse università come Trieste, Padova, Verona, e la Diocesi veronese. Venti tele sono state restaurate per l’occasione, ed i prestatori sono cinquantaquattro: chiese e privati veronesi, musei italiani e stranieri.
Grande merito dei curatori e loro soddisfazione per la serietà del progetto, solo due rifiuti sono stati opposti alle loro richieste, ed unicamente a causa di difficoltà di trasporto. I grandi spazi del palazzo, ed un allestimento scenograficamente discreto e teatralmente efficace, giocato sui toni del pesca chiaro e del blu intenso, creano effetti di grande resa per i quadri anche molto grandi di Pietro Antonio Rotari, Giambettino, Giuseppe, Diomiro, Gaetano e Felice Cignaroli, Lorenzo Muttoni, Giambattista e Marco Marcola, fra gli altri. Notevole l’effetto della penultima sala con tre grandi opere di Giambettino Cignaroli: MORTE DI SOCRATE e MORTE DI CATONE del 1762 MORTE DI RACHELE del 1770. I primi due da Budapest, ed il terzo dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia; un sottofinale di grande tensione drammatica.
In chiusura una sala dedicata a Giambattista Tiepolo, costruita attorno al soffitto di Palazzo Canossa, bombardato nel 1945, ai suoi 52000 frammenti ed ad una ideale ricostruzione a grandezza naturale, grazie ad una fotografia precedente integrata con ciò che si è salvato, si sono stistemati medaglioni, ed esposti disegni del grande maestro, così da contestualizzare nella maniera più completa. Notevole strumento per una maggiore e più approfondita comprensione, il catalogo di Silvana.