ILLUMINAZIONI è il bellissimo titolo scelto dalla curatrice, la zurighese Bice Curiger, per la Biennale Arte di quest’anno, e certo che si è scelta un padre nobilissimo per iniziare un percorso indubbiamente
impegnativo, visto che si chiama Jacopo Tintoretto e nella prima sala del Palazzo delle Esposizioni, veniamo accolti dall’ ULTIMA CENA dalla Basilica di S.Giorgio Maggiore, IL TRAFUGAMENTO DEL CORPO DI SAN MARCO e LA CREAZIONE DEGLI ANIMALI dalle Gallerie dell’Accademia. Nelle molte sale successive popolatissime di presenze,si passeggia guardati dalle centinaia di piccioni tassidermizzati dell’inefffabile Cattelan.
All’Arsenale, invece, come sempre, le maggiori emozioni,come gli armadi labirinto e la casa delle primissime sale, Ci sono anche inquietanti archivi fotografati. L’uso degli spazi è attento, un buon equilibrio di pieni e vuoti. Il bel video NIGHT AND FOG di Dani Gal, un castello di legno e la sala degli “scioglimenti”, un Ratto delle Sabine in cera,candela accesa che si consumerà nei mesi, da Jean de Boulogne, un autoritratto dell’artista, ed una poltrona, tutti in corso di consunzione. Il monumentale gruppo, visibile da lontano, inquadrato nelle forti architetture rinascimentali, è un coup de théàtre memorabile. Più avanti si trovano grandi colonne reinventate. Poi si esce, e fra le altre cose si trova, vicino alle Gaggiandre, un capodoglio “abitabile”, giocattolone che farà la gioia di molti. Verso il fondo, , quasi alle Tese delle Vergini, il padiglione della Repubblica Popolare Cinese che propone una serie di opere notevolissime che rischiano di essere mescolate e confuse con quelle prolassate nel Giardino delle Vergini, dal Padiglione Italia dominato dalle idee di Vittorio Sgarbi con la sua mostra bulimica, affastellata e dissennata… quante belle cose sprecate, soffocate e senza respiro in questa: L’ARTE NON E’ COSA NOSTRA, affiancata anche dal Museo della Mafia che meriterebbe un rilievo più appartato. Certo, c’è un contrasto tale fra il rigore della Signora Curigel, ed il delirio non creativo del Professor Sgarbi!
Mentre ancora ripensavo a questa fiera soffocata, mi sono trovato di fronte ad una manifestazione per gli artisti perseguitati dai regimi autoritari e mi sono messo a pensare a cose più serie! Uscendo dal l’Arsenale ho incontrato il delizioso caos del padiglione di Hong Kong, e prima di tornare ai Giardini, pranzetti e spuntini sui gradini dei ponti, in prossimità di ristoranti e trattorie intasati di gente! Nel parco, tante proposte nazionali, fra l’altro, di molto aumentate, quest’anno. In Spagna, mi ha molto colpito, in un lavoro articolatissimo su letteratura e teatro, in una vetrina, il vinile con la lettura di Joyce di Anna Livia Plurabelle, oltre a molti materiali tanto del dublinese, come di Svevo! Passeggiando, fra un party, una birra, uno spritz, in una giornata di vernissage affollatissima data la festività (2 Giugno), alcune cose notevoli come il magnifico padiglione tedesco ed i suoi rituali d’immagine. La Francia con i suoi bimbi su rotative…la Svizzera e la sua wunderkammer sotto acido lisergico,la bella, emozionante, concentrativa, intensa installazione d’acqua del padiglione greco, i MARI VERTICALI di Fabrizio Plessi, che nel restaurato Padiglione Italia, a cento anni dalla costruzione, riprende ed amplia un tema proposto proprio all’ingresso dei Giardini, alcuni anni or sono. Concludo con il notevole padiglione israeliano, in attesa di poter giudicare quello inglese impossibile data l’affluenza, quello austriaco con un mare di gente davanti, e quello giapponese, dalle bellissime animazioni, da rivedere con calma.
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