Peripatetica presentazione della mostra: ”Bosch a Palazzo Grimani”, nei giorni scorsi a Venezia sotto un sole sfavillante riflesso da miriadi di cristalli di neve. Il Professor Vittorio Sgarbi si è prodotto in una
presentazione di stile socratico, facendo sgambettare di gran carriera gli intervenuti, fra una sala e l’altra, fra un trittico ed un polittico del nordico visionario, cosa peraltro non disdicevole dato il riscaldamento, inevitabilmente insufficiente, causato la vastità degli spazi! Insomma l’apertura del meraviglioso Palazzo Grimani a S.Maria Formosa, continuerà sino al 20 Marzo 2011; nel frattempo verrà esposto il Breviario Grimani di cui è in corso di stampa un importante fac-simile e che ha un legame con il pittore di cui stiamo parlando, siccome è decorato con miniature di scuola fiamminga; poi sarà la volta di un quaderno di disegni di Canaletto, e nella tarda primavera, un’esposizione attorno a Vasari e la pittura veneziana del ‘500. Il tutto collegato da un filo, come nel caso presente in cui i quattro pannelli della VISIONE DELL’ALDILÀ tornano nella loro probabile collocazione antica, nella Tribuna, dove qualche mese fa era esposta LA TEMPESTA di Giorgione, opera coeva. Il curatore propone, in questa occasione, un artista di visioni, dopo uno di vedute…insomma un’opposizione stilistico concettuale, in una continuità temporale. Sono esposti il TRITTICO DI SANTA LIBERATA ed IL TRITTICO DEGLI EREMITI, tutti conservati abitualmente a Palazzo Ducale ( i due trittici furono a Vienna nelle collezioni imperiali, fra il 1838 ed il 1893, per poi passare al Kunsthistotiches Museum, sino al 1919, e poi fare ritorno a Venezia). Tutte queste straordinarie opere su tavola si possono agevolmente vedere da vicino: grande vantaggio, data la ricchezza dei particolari, la preziosità cromatica, e le dimensioni non eccessive. Tutte facevano parte della collezione di Domenico Grimani. Va da sè ribadire come sia sempre un rinnovato piacere aggirarsi per le sale del piano nobile ( quello superiore ci è stato promesso per i prossimi mesi! ) e notare come i percorsi vengano man mano accuratamente migliorati, spostando oggetti e sculture in modo che lo sguardo del visitatore li colga al suo passaggio, senza rischiare di perdere qualche occasione di piacere estetico, talvolta, veramente grande!