di Giovanna Di Rosa
No, presidente Prodi. Non si allungano le mani verso i capelli di una giornalista per tirarglieli, affettuosamente [sic], come si farebbe con una scolaretta stupida. Non si fa. Non si fa per molti motivi il primo dei quali è che Lei, presidente Prodi, è quello che è: il presidente Prodi per il quale tutti, anche molti dei suoi avversari, hanno rispetto e stima (e in molti la temono). Dunque, senza cedere alla spiegazione da social che già circola furiosa, sarei tentata di dire che Lei, presidente Prodi, dovrebbe andare in televisione, dentro uno di quei programmi che fanno un paio di milioni di ascolti e dire con chiarezza “Ho sbagliato e chiedo scusa”. Mi creda, in un paese in cui nessuno chiede più scusa a nessuno, sarebbe l’azione più corretta da fare.
E lei lo ha fatto. Pochi minuti fa. Ha detto: “Ho fatto un errore, ma non volevo aggredire né intimidire”. Scrivevo poche ore fa che non sapevo se lei lo avrebbe fatto. Non sono nemmeno fatti miei, guardi come la penso, ma da donna – prima che da donna che scrive – quando ho visto le immagini che la riprendono da dietro mentre compie il gesto che non avrebbe dovuto compiere, ho avuto l’istinto di reagire con uno schiaffone. Certamente, l’ho detto prima e lo ribadisco, che Lei mai si sarebbe sognato di prendere tra pollice e indice il lobo dell’orecchio di un qualsiasi giornalista maschio per dargli una tiratina.
Ma Lei, senza minimizzare, ha detto: “Ho fatto un errore”. E questo è sufficiente. Perché sarebbe stato impossibile credere che Lei non lo avrebbe fatto. Perché lei lo sa, presidente, che per evitare di mancare di rispetto alle donne, presidente Prodi, c’è bisogno di un controllo ferreo delle proprie azioni. E soprattutto dell’attenzione delle persone come Lei, presidente Prodi, che hanno fatto la storia di questo paese.
La bugia “Non le ho tirato i capelli” è durata poco, era puerile e infantile: e i suoi 85 anni portati con forza e dignità, non se la meritavano. Il suo: “Ho fatto un errore” è quello che ci si aspettava da Lei, presidente Prodi, in questo paese imbruttito e incattivito al quale il suo “Ho fatto un errore” ha fatto del bene. Un’altra volta.
(26 marzo 2025, ultima modifica alle 20.53)
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