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Giorgia Meloni torna da Von der Leyen costretta dalle fucilate del suo Trump all’Europa

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di Giovanna Di Rosa

Mentre SalviniZelig ripete esattamente quello che dice il presidente americano – Trump parla di Netanyahu in positivo, Salvini fa lo stesso; a Trump disturba l’UE, ecco Salvini contro l’UE, a Trump disturba l’aglio, Salvini sarà contro l’aglio – la molto più attendista e opportunista Meloni ha aspettato il momento giusto per far sapere a Von der Leyen che possono essere ancora amiche e sorelle e che le bambole che si sono regalate non le ha buttate via.

Perché la speranza che il dazio sul parmigiano fosse più basso di quello sullo champagne fa un po’ fattoria di campagna, diciamocelo. Tocca trovare soluzioni sensate, più europee, diciamo, e fare squadra, cosa che Meloni è abilissima a fare quando le conviene. Subito dopo perde la memoria. Ma l’Europa no. E se dopo avere voluto a tutti i costi avere un commissario europeo di peso decidi di staccarti dall’Europa non è una bella figura. Perché poi sembra che il commissario di peso te lo sei voluta perché ti era di peso dove stava. E fa brutto.

Certo la posizione di Meloni è scomodissima. Costretta a difendere l’Italia – la Russia ha lanciato un violentissimo attacco contro Mattarella – e trumpiana nello stesso tempo difendendo l’Italia dalla Russia che parla con Trump. Sono quasi certa che se l’aspettava più facile la partita. Ma il punto è che giocare sul piano internazionale non è come raccontarla sul web con video da influencer a beneficio di chi ti ha già votato e probabilmente è deciso a continuare a farlo.

Così si torna alle dichiarazioni roboanti, com’è nello stile, tipo comunicare alla Commissione europea che l’Italia sarà compattamente al fianco di Bruxelles nella reazione alle barriere doganali imposte da Washington perché “ai dazi si risponde con i dazi”. Vediamo quanto dura. Perché pochi giorni fa eravamo al “Trump è un negoziatore e sarebbe un errore scegliere la strada del muro contro muro”, ma c’era Macron in giro con il quale, diciamocelo, la presidente Meloni non ha un buon rapporto. Va più d’accordo con Orbán, pare.

Per intanto, come diceva il professore d’Italiano che ci rimproverava di non saper parlare, con questa faccenda dei dazi siamo proprio al muro contro muro, guarda fin dove arriva il vaticinio. Aspettiamo prossime mosse e dichiarazioni e staremo a vedere. ma prima staremo a sentire.

 

 

(14 febbraio 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 

 



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