di P.M.M.
Beata coerenza. Ricordate quando Meloni d’Italia parlava di “razzismo incompatibile con FdI”? Era vero. Ma era vero perché serviva in quel momento là. Oggi serve il “No” allo Isu Scholae e quindi si cambia slogan “Ius Scholae? Mai col mio governo”. Principali motivi? Mica il razzismo o i négher, semplicemente perché la questione non era nel programma di governo (mentre invece il no alle schede Sim per i telefonini dei migranti c’era, ma non ce l’hanno detto) e perché la Lega non è d’accordo. E non si muova una foglia che la Lega non voglia.
E’ la nuova sortita della premier che ha pronta la soluzione per ogni problema, anche due, tre o quattro al giorno, manca solo che dica di essere pronta a risolvere il problema della fame nel mondo in due giorni, poi avrà detto tutto il possibile, che pretende di stoppare Tajani sul fronte dello smarcamento ad uso elettorale da una destra feroce che non rispecchia l’elettorato di Forza Italia, abbastanza ipocrita da sentirsi persino buono e tollerante, e che Gelmini e Carfagna che torneranno tra poco tra le braccia tajaniche potrebbero persino non sopportare.
Tajani è politico navigato e quindi non si spingerà oltre, mica può mettersi a cercare maggioranze alternative in Parlamento per una roba così, mica può mettersi a dialogare con Conte o con Schlein per trovare maggioranze alternative, non ora che eserciti ex grillici, ne cercano il confronto per valutare l’entrata in Forza Italia con salamelecchi e pentimenti di gruppo per i post su Berlusconi quando erano grillini duri e puri in piena sintonia con l’Elevato. Così zitti e muti, voi che siete stranieri ma vi sentite italiani. E cazzo vostri. Avete aspettato tanto tempo aspetterete ancora. E non per colpa nostra che stiamo al governo, ma per colpa loro che stanno all’opposizione e allora non fecero nulla – e non staranno a spiegarvi che si trattava di lunghissimi anni di governi di coalizione dove questi temi nemmeno potevano essere sfiorati o di altri governi retti da un presidente del Consiglio che pur di stare dove stava governava una volta con Salvini e una con Letta con una leggerezza politica e cambi di opinione così repentini da essere quasi invidiabili.
(29 settembre 2024)
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