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di Samuele Vegna

La polemica fa parte del dibattito democratico, il conflitto fa parte dell’agone democratico come disse Michela Murgia nelle sue “Istruzioni per diventare fascisti. Un sillogismo è però vero se c’è una premessa iniziale fondata, veritiera, reale e soprattutto verificata.

Nel caso di Imane Khelif e Angela Carini, è mancata la verità nella premessa iniziale, ovvero, Khelif, campionessa di boxe algerina, è stata ritenuta un uomo a tutti gli effetti dalla propaganda che nasce dal sistema “matrioska”, finanziato dall’estrema destra nazista russa per legittimare la propaganda dell’estrema destra nostrana.

Disgustoso, ma calcolato, come anche per l’incontro Khelif vs Anna Luca Hamori, quest’ultima “casualmente” campionessa di boxe in rappresentanza dell’Ungheria, paese più fedele a Putin che all’Unione Europea, capeggiato dal fautore della democrazia illiberale Victor Orbán, che ha così potuto utilizzare questa Mala Influenza dell’Est. Persino la vincitrice Lin Yu Ting, è stata schernita con il gesto “XX” dalla pugile bulgara Svetlana Kamenova Staneva, come per dichiarare “io sono davvero donna, tu no”. Eppure, Khelif e Ting sono nate donne donne a tutti gli effetti, sono affette da iperandroginismo che crea problemi di salute, tra l’altro, ma non sono uomini con i cromosomi differenti XY, ed è terribile in realtà che si sia arrivati a questo per danneggiare la reputazione di atlete molto valide, con definizioni irripetibili.

Questo per dire che la libertà d’esprimersi non è questa cosa qua, la libertà di polemica deve basarsi per lo meno sulla verità, e deve essere composta da un dialogo costruttivo tra le parti, e propositivo, e non essere sterile, arida, frigida propaganda.

La Mala Influenza dell’Est, russa e cinese, andrebbe demolita fino al nucleo; non basta il controllo né il fact checking che viene attuato in questo momento, o le tutele che avranno glə intelletualə europeə e chi difende i diritti umani nell’Unione a partire da novembre, oltre al pilastro, fondamentale, che i mezzi di comunicazione non potranno più appartenere a chi si occupa di politica a tempo pieno e fa parte delle istituzioni. Non saranno più possibili (forse? si spera?) la manipolazione dell’informazione e la mistificazione della realtà avvenute sino ad oggi, anche se l’Unione dimostra sempre di avere ben pochi poteri.

Il cambiamento deve partire da noi, non arrendiamoci mai alla prima notizia buttata lì, solo perché fa comodo o perché è riportata da un celebre politico, blogger, influencer. Questa è la nostra libertà di pensiero, d’espressione : affidare anche a noi stessə la ricerca della verità, per conoscerla sul serio.

 

 

(8 agosto 2024)

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