Il quotidiano Fanpage riprende un’intervista rilasciata da Clizia de Rossi “donna transessuale, attivista per i diritti civili, esperta dantista, ospite fissa de La Zanzara e in odore di entrare molto presto nel cast di un reality show” a Mowmag dalla quale la donna attacca il generale Vannacci e le sue solite dichiarazioni da buco della serratura.
L’attivista – ex fidanzata di un militare “collega di Vannacci” – parla del suo ex fidanzato: “È ancora suo amico e conosco il rituale di quella caserma: iniziare le nuove leve obbligandoli ad amplessi con ragazze trans sfruttate”. La dichiarazione arriva dopo che Clizia de Rossi ha raccontato al magazine “di avere avuto una relazione proprio con un collega di Vannacci, di cui tutt’oggi sono grande amica e che ancora è in carica in quella Brigata“: parole che sono destinate a sollevare un polverone, o forse no, si potrebbe decidere di passarle sotto silenzio o di tenere un profilo basso, o di non farci proprio caso.
Fanpage tira ancora in ballo altre dichiarazioni di Clizia de Rossi che accenna a “tante pratiche maschie in voga fra i suoi sottoposti, come quella ad esempio di iniziare le nuove leve tramite un rituale di benvenuto che consisteva nell’obbligare i giovani malcapitati ad amplessi sessuali con ragazze trans sfruttate nella tratta stradale di Migliarino”.
Secondo l’attivista transessuale – racconto già raccolto dal magazine AM Network – i “soldati della Folgore erano molto attivi nella vita notturna della Versilia, frequentando una discoteca molto famosa nell’ambiente proprio perché “LGBT friendly”, il famoso “Mamamia” di Torre del Lago con bramosia quella trasgressione e quella libertà che di giorno, in contesti professionali e familiari, dovevano ipocritamente soffocare”.
Vero o no, tutte queste storie sembrano purtroppo confermare l’amore per lo spiare dal buco della serratura che è una delle grandi disgrazie italiane, insieme alla totale mancanza di coraggio rispetto alle proprie libertà individuali e di scelta. Non ci sarebbe, quasi, bisogno di scriverne, ma ci si adatta alle circostanze. Aggiungono (tolgono) qualcosa al Vannacciario che imperversa? Assai poco, francamente. Se non qualche ulteriore pettegolezzo da caserma che darà fuoco alle polveri. E ci riesce difficile, per quanto l’uomo ci appaia detestabile, immaginarlo nelle vesti di ispiratore di pratiche da caserma che tali sarebbero e rimarrebbero con o senza Vannacci. E non ce ne voglia Clizia de Rossi.
(15 marzo 2024)
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