di Claudio Desirò
Nell’Italia del 2023 capita anche che il PandoroGate, ovvero la pubblicità ingannevole riguardo presunta beneficenza mai arrivata a destinazione (se non in briciole o postuma) con cui è stata spinta la vendita di pandori e, a quanto pare uova di Pasqua, diventi un caso politico.
Un caso moralmente nauseante, dal quale emerge lo sfruttamento dell’immagine di bimbi malati per incrementare le vendite di prodotti dolciari, che immancabilmente scatena polemiche politiche.
Pietra dello scandalo il volto noto che ha prestato la propria immagine, rendendosi complice nella vicenda, dapprima attaccata sul palco di Atreju dal Presidente del Consiglio, successivamente difesa a spada tratta, fino all’apoteosi dell’assurdo, dalle schiere di tifosi ciecamente ideologizzati di una sinistra che, anche davanti all’evidenza, riesce a negare l’innegabile.
Ed è così che chiunque abbia espresso un parere su di una vicenda moralmente censurabile è stato tacciato di faziosità politica e di sostegno al Governo, con la conseguenza che gli stessi difensori d’ufficio hanno ulteriormente politicizzato il fatto.
Una sinistra e la sua fan base, divenuti ciechi followers dell’influencer di turno, follemente arroccati in una posizione difensiva, contraddittoria rispetto ai valori millantati: se si è riconosciuti come personaggi della propria area Politica, si può passare sopra anche alla beneficenza venendo difesi, senza se e senza ma. E senza un minimo spirito critico ed un briciolo di onestà intellettuale.
Una politica del tifo, dei fan, dei followers, arrivati a pagare a peso d’oro quegli stessi pandori scaduti da un anno, presumibilmente ammuffiti, solo per avere il feticcio del proprio idolo in casa. Un decadimento generale del livello, non solo del dibattito, ma della capacità di intendere e volere di una società ormai malato culturalmente terminale.
(22 dicembre 2023)
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