E’ una disfatta quella del gemello superstite Jaroslaw Kaczynski che aveva dato libero sfogo al suo ossessivo spirito teocratico mettendo all’indice donne e minoranze e facendo retrocedere la Polonia dei diritti e delle uguaglianze (e ci voleva coraggio a dare il nome di Diritto e Giustizia a un simile partito) che non solo non ha i seggi per governare, nonostante il suo sia il primo partito, ma ha perso anche i suoi impopolari referendum che non raggiungono il quorum del 50% (a meno di altre sorprese dell’ultima ora).
Il vincitore è Donald Tusk che con la sua coalizione raggiunge il 53,17% dei voti ed avrà un’abbondante maggioranza alla Camera bassa. I dati sono riportati sul sito internet della Commissione elettorale nazionale polacca. La vittoria di Tusk sposta anche verso sinistra gli equilibri a Bruxelles e sono una doccia fredda per i sogni di monarchia di Giorgia Meloni e dei suoi vassalli mediatici che delirano di incoronazione dal settembre 2022.
(17 ottobre 2023)
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