di Giovanna Di Rosa
….se si dovesse cercare un titolo per queste amministrative ce ne sarebbe soltanto uno possibile, e sarebbe: “Ha vinto Enrico Letta” il cui metodo filodraghiano fatto di lenta e paziente costruzione, di pragmatismo attento e di dichiarazioni misurate e mai polemiche, sembra essere vincente.
Il PD è primo partito in quasi tutte le città dove si è votato, al primo turno e anche al ballottaggio, e a Parma e Piacenza dove per diverso tempo è stato una pallida comparsa, è tornato prepotentemente sulla scena politica con percentuali di molto oltre il 20% dei voti. E’ sicuramente la cura Letta ad avere permesso la resurrezione. Dall’arrivo del segretario le cose in casa PD, e ci riferiamo alle case dove si vota sul serio più che ai sondaggi, hanno visto il partito in splendida forma e la ricerca di un campo largo in accordo con gli obbiettivi del segretario incontrare il favore degli elettori. Letta sa che non c’è da entusiasmarsi, ma sa anche che le destre sono alla canna del gas, divise su tutto, con un Berlusconi al tramonti, una leader Meloni troppo impegnata a gridare in Spagna per occuparsi dei candidati in Italia, e un Salvini alle prese con una lunga agonia alla quale la dirigenza leghista sembra apprestarsi a porre compassionevolmente fine.
Letta, al contrario degli urlatori delle destre dei nemici da distruggere, sembra avere capito che in questa società dove tutti combattono contro tutti bisogna navigare le placide acque della voglia di tranquillità e della costruzione paziente creando fiducia nella popolazione asfissiata da problemi enormi ai quali le destre non propongono soluzioni che non siano grida e conflitti – vedi il comizio agghiacciante di Meloni d’Italia in terra di Vox (a proposito: la sua candidata in Andalusia ha perso).
(27 giugno 2022)
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