di Giovanna Di Rosa
Mentre su Facebook scrive di un’Europa a cui mancano leader di destra di un certo peso, riferendosi a tre leader della destra europei arrivati in treno a Kiev – ma lei non c’era, molto impegnata a celebrarli – in Parlamento Meloni sembra assai meno preoccupata di ciò che succede in Europa ed assai più compresa nello sforzo di capire come mai sia stato trombato il progetto di legge sul presidenzialismo, vecchio sogno berlusconiano che l’ex ministra del governo dello spread a 511 e oltre ha rinverdito – e a denunciare presunti problemi interni alla destra che lei esalta (in Europa) tentando di esaltare se stessa in Italia.
Alla maniera di Fratelli d’Italia in piena esaltazione per i successi nei sondaggi, ma non trovano i candidati per le amministrative, Meloni scrive in un altro post su Facebook ripreso dall’Adnkronos di quando “durante le scorse elezioni del presidente della Repubblica, la maggior parte degli esponenti politici chiedeva che fossero direttamente gli italiani a scegliere il capo dello Stato?”. Francamente no. Non ci ricordiamo. Ci ricordiamo invece di una leader di destra che lo diceva ad ogni angolo mediatico disponibile, trovando poca corrispondenza nelle altre forze politiche di quella destra che si ostinano, dalle sue parti, a definire “unita e granitica”.
Con riferimento a quella richiesta, quella che “chiedeva che fossero direttamente gli italiani a scegliere il capo dello Stato” e via raccontando, quegli irrispettosi esponenti di quella famosa destra “unita e granitica” di cui dentro Fratelli d’Italia si propaganda hanno fatto un tiro barbino alla leaderessa auto investita. La proposta di legge infatti non è passata; la sua destra unita e granitica infatti, di fronte ad ogni decisione unitaria, si scioglie e sceglie quelli che lei chiama “i giochi di palazzo”. Meloni si sfoga: “Tutte parole al vento”. Ma lo sapevamo già.
Alla conta delle destre mancavano un leghista e una berlusconiana e quindi la proposta di legge ha fatto un bel badabum [cit.] come i candidati scelti da Meloni per stravincere [sic] le scorse elezioni amministrative, quello di Roma è soltanto un esempio, e poi sappiamo tutte e tutti com’è andata.
Magari tutto quest’interesse per l’elezione diretta del Capo dello Stato non c’è. Se non dentro il partito di Meloni galvanizzato dai decimali in più sottratti a Salvini. Che contano poco nelle urne, a dar retta agli ultimi risultati elettorali.
(17 marzo 2022)
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