di Giovanna Di Rosa
Parlano di destre unite e poi riescono ad uscire dal vertice [sic] al quale Berlusconi non si è nemmeno presentato, e dicono due cose diverse. Svetta su qualsiasi cosa fosse umanamente possibile pensare di ascoltare Meloni d’Italia, la quale propone per il Quirinale nientepopodimeno che Mario Draghi, dopo essere stata all’opposizione del suo governo per dodici mesi.
Ma stabilisce una condizione, perché a lei è concesso: Draghi se ne va al Quirinale e subito dopo si va alle elezioni anticipate; tutto questo per meloniana granitica volontà, granitica come l’unità delle destre [sic] e per legittimo meloniano desiderio di vittoria. Perché non si sta mai fino alla fine dove si deve stare ma, soprattutto a destra, si vorrebbe andare verso il mondo che si immagina. E poi finisce come sappiamo, che c’è bisogno di gente come Draghi per rimediare ai disastri delle destre delle fughe in avanti.
La proposta della leader di FdI è così politicamente sgrammaticata, se la si estrae dal contesto all’interno del quale Meloni ha deciso di giocarla, da essere difficilmente credibile nello scacchiere attuale; certo è che se Meloni perde l’attimo condizioni come questa, così adatte alla crescita del suo partito dell’opposizione a tutto e proposte nessuna, non le ritroverà più così favorevoli e Salvini se la mangerà viva.
La leader è politicamente arguta e non avrà difficoltà a recuperare le ormai perdute posizioni sovraniste che con tanta chiarezza parlano alla pancia degli italiani furiosi, no vax inclusi, per recuperare terreno; in più, essendo le alleanze delle destre costruite sul sogno dell’egemonia per l’egemonia e non sulla costruzione di un futuro per il paese Italia, prima del 2023 avrà maniera di illustrarci nuovamente le sue idee così ben congegnate dalla sua destra sovranista travestita da progressismo e di deliziarci con chissà quali altre idee meravigliose.
Per ora finirà che Meloni sposerà l’opposizione oltranzista ed inamovibile e al grido di abbiamo il diritto di scegliere il nome e riuscirà a rimanere isolata persino in un momento come questo.
(23 gennaio 2022)
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