di Giovanna Di Rosa, #politica
Toccava finire Atreju col botto perché idee poche, discordanti e incoerenti, dunque Meloni ha approfittato della chiusura, e della successiva chiamata di Lucia Annunziata, per guadagnarsi qualche tiolo in più. Ma qualcuno che di politica capisca qualcosa cosa significhi l’affermazione: “Il Pd cerca un presidente della Repubblica che sia gradito ai francesi” al di là di una insopportabile propaganda divisiva e inconcludente che non serve a nessuno.
Meloni parlava poi trionfante di FdI come del primo o secondo partito d’Italia (oggi), ma FdI non è il primo partito d’Italia, e non è nemmeno il secondo: prima di tutto perché le intenzioni di voto non sono voti reali, come il Campidoglio dovrebbe averle insegnato, e poi perché i voti reali sono quelli che lei ha oggi in Parlamento equivalenti al 4,2% delle preferenze alle elezioni del 2018. Sono questi suoi numeri reali attuali. Il resto sono sondaggi. E sondaggi che hanno visto tre partiti avvicendarsi in testa nel giro di sedici mesi. Non saremo certo noi a dover spiegare a sì preparata statista la velocità con le quali cambiano le preferenze e le ragioni di tale velocità…
Dunque per Meloni al Quirinale non deve andarci “cerca un presidente della Repubblica che sia gradito ai francesi”, ma “un patriota”, riferendosi a uno di destra, anzi destrissima, come se i precedenti presidenti della Repubblica fossero stati invece persone che hanno svenduto il paese ai russi e stipulato accordi politici con polacchi, ungheresi, slovacchi a la peggior destra europea. Poi parla di Berlusconi, ma dimentica che un’odiata azienda francese, tal Vivendi è addirittura azionista di Mediaset, che da Berlusconi proviene e deriva, con il 4,6%, saranno anche briciole ed ha il 23,94% di Telecom (dati Wikipedia). E lei sputa sui francesi che hanno colonizzato l’Italia. Un vero genio dell’economia. Vedremo chi verrà ad investire in Italia sotto la repubblica patriottica sovranista d’Italia qualora, disgraziatamente, quella roba lì che racconta lei dovesse andare al potere.
Le riesce poi un ulteriore capolavoro, perché quando s’infilano nel monologo poi non hanno freni, quando riesce a dire che in realtà Berlusconi stava “governando benissimo” quando “una banca tedesca” non meglio identificata” cominciò a svendere” e lo spread arrivò a 560 punti (era quel governo di cui lei era “la migliore ministra” Berlusconi docet, ma del quale lei negò nemmeno troppo tempo fa di essere stata ministra).
Dunque non è inspiegabile il 4,2% rimediato nel 2018, non sono inspiegabili le sconfitte a raffica alle ultime amministrative, semmai inspiegabili sono la corsa alla corte meloniana nella riunione che da vent’anni parla di un Italia che non si vedrà mai; l‘attacco gratuito ai francesi dopo avere ospitato la giovin Le Pen nata Marion, forse un pentimento per una concorrente in nuance e gli attuali numeri a doppia cifra dei sondaggi. Come ha detto lei saranno le elezioni a parlare.
Vuoi vedere che spiegheranno anche, le elezioni, dove voleva andare con questo attacco gratuito alla Francia in diretta televisiva (forse farebbe bene andare a controllare i dati relativi a quanti francesi vengono a comprare in Italia e quanti italiani vanno a comprare in Francia). A proposito di patriottismo.
(12 dicembre 2021)
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