di Daniele Santi
Sui vari canali che siamo costretti a seguire per lavoro mica per piacere (data la qualità di coloro che sono onnipresenti ai dibattiti delle trasmissioni, anche le più serie) è tutto un proliferare di prezzolati opinionisti di web radio, giornali da poche migliaia di copie, emeriti sconosciuti e alcuni imbecilli (che quando va detto va detto) i quali hanno come pensiero unico, forse per ordini superiori, l’essere trumpisti a reddito di giornalanza.
Mica si ha niente in contrario al trumpismo altrui, ci preoccupiamo del nostro, eventualmente, dal quale siamo fortunatamente immuni; considerando però ciò che quest’uomo sta facendo, viene mal di pancia che tutti, trumpisti de noantri in prima fila, trattassero da demente senile il povero Biden che, se è vero che avrebbe dovuto avere l’umiltà di fare un passo indietro da solo, non ha messo sottosopra il mondo facendosi suonare come un tamburo anche da Putin.
Sono notizie [sic] di oggi le parole di ammirazione e di difesa del povero Trump da quei cattivoni dei cinesi che in risposta ai dazi di Trump (145% sulle loro merci) hanno deciso che non compreranno più Boeing né pezzi di ricambio americani. Con tristezza si elencavano le cattiverie del mondo contro quest’uomo, salvatore dell’America (anche di quelli che sono già pentiti di averlo votato) e del mondo civile e civilizzato (così essi chiamano il razzismo imperante, razzismo anti LGBTQ+, disprezzo per la scienza, restrizioni alle Università, insomma una sorta di neofascismo a stelle e strisce facilmente immaginabile anche prima del novembre 2024), senza che sfuggisse loro, ai trumpisti de noantri, che le fusoliere dei Boeing vengono prodotti in Puglia da manodopera italiana.
Dunque se calano le commesse a perdere il lavoro saranno anche operai altamente qualificati tutti italiani.
Così che tocca chiedersi: quando questi che perderanno il lavoro (sperando che non accada) e non avranno di che dar da mangiare alle proprie famiglie, cosa faranno? Andranno a pranzo alle tavole di tutto quel proliferare di prezzolati opinionisti di web radio, giornali da poche migliaia di copie, emeriti sconosciuti e alcuni imbecilli (che quando va detto va detto) i quali hanno come pensiero unico, forse per ordini superiori, l’essere trumpisti?
(15 aprile 2025)
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